I salari reali in Italia nel 2024 sono aumentati del 2,3% dopo la caduta registrata nel 2022 (-3,3%) e nel 2023 (-3,2%) legata alla fiammata inflazionistica. È quanto emerge dal rapporto mondiale sui salari dell’Ilo. Quanto basta per far esultare la maggioranza. Ma in realtà i salari reali in Italia risultano inferiori di 8,7 punti rispetto a quelli del 2008. La crescita che si è determinata nel 2024, quindi, non è stata sufficiente a compensare le perdite salariali subite durante il periodo di alta inflazione. È il risultato peggiore dei Paesi del G20.
Barbara Guidolin, senatrice del M5S, che ne pensa?
“Il report dell’Ilo certifica una situazione che denunciamo da tempo, ma che il governo ha sempre negato asserendo, al contrario, che andava tutto bene. La stessa premier Meloni, mesi or sono, ha parlato con tono tronfio di ‘cambio di passo sui salari’. Evidentemente era il passo del gambero…”.
A subire la perdita maggiore del potere d’acquisto sono stati i lavoratori a basso reddito poiché sono quelli che spendono la parte più consistente del loro salario in beni e servizi di prima necessità come l’alloggio, l’energia e i beni alimentari.
“Negli ultimi anni gli affitti sono arrivati a pesare sui redditi dei dipendenti fino al 46%: un vero e proprio salasso. Se a ciò uniamo l’aumento del carrello della spesa e delle bollette di luce e gas il disastro è servito. Davanti a ciò, qual è stata la risposta del governo? La buffonata del ‘carrello tricolore’, un tardivo quanto inutile decreto bollette e la cancellazione del Reddito di cittadinanza, che ha comportato un peggioramento dei redditi disponibili per circa 850mila famiglie. In compenso, ora Meloni pensa di spendere 30 miliardi a debito per le armi: una follia”.
Alla luce di questi dati quanto serve il salario minimo legale?
“In un Paese in cui part-time e precariato rappresentano una piaga, la sua introduzione aiuterebbe milioni di lavoratori. Solo questa destra retrograda può dire il contrario. Lo stesso report dell’Ilo rileva che in Spagna, dove esiste per legge dagli anni ’60, il graduale aumento del salario minimo ha permesso di recuperare la perdita di potere d’acquisto. Il M5S continuerà a battersi per la sua introduzione, forte delle decine di migliaia di firme dei cittadini a sostegno della pdl di iniziativa popolare”.
Secondo i calcoli della Cgil, la riforma fiscale della destra attribuisce una tassa indebita a quasi 20 milioni di lavoratori e 10 milioni di pensionati, che si ritroveranno a pagare dai 70 euro ai 270 euro in più di Irpef, per un totale di 4,3 miliardi, che solo in un futuro incerto gli verranno restituiti.
“Con Meloni ogni momento è buono per spillare denaro a lavoratori dipendenti, pensionati, famiglie e piccole imprese. Siamo davanti al più grande flop degli ultimi decenni, che va dall’aumento della pressione fiscale trainato dal fiscal drag al fallimento del taglio del cuneo fiscale, con i redditi tra 8.500 e 9mila euro che perdono addirittura 1.200 euro l’anno. Con ‘balzelli d’Italia’ al governo i contribuenti sono stati travolti da una valanga di tasse”.
Il nuovo report sul Lavoro della Cisl conferma un andamento positivo del mercato. Preoccupano però gli inattivi che, si legge nel Report, dopo anni di calo, crescono quasi in egual numero alla riduzione dei disoccupati (+387 mila, +3,2%), con un aumento più forte tra le donne e i giovani.
“La crescita degli inattivi, che produce come effetto ottico il calo del tasso di disoccupazione, è solo uno dei problemi che attanagliano il mercato del lavoro e che la premier e i suoi fanno finta di non vedere. Nel 2024 è letteralmente esplosa la cassa integrazione, con quasi 500 milioni di ore autorizzate contro le 201,9 milioni del 2019; su dieci contratti attivati, 4 sono stati part-time mentre i lavoratori a rischio per le crisi aziendali sono passati da 58.026 del 2023 a 126.447. Dulcis in fundo, siamo a 24 mesi di fila di crollo della produzione industriale. Cos’altro deve succedere affinché maggioranza e governo prendano atto del loro fallimento?”
Che ne pensa della vicenda della laurea della ministra del Lavoro Marina Calderone?
“Non è la prima volta che Calderone finisce al centro delle cronache per fatti che non c’entrano col suo dicastero. Su questa vicenda, che presenta molte zone d’ombra, ha il dovere di chiarire dinanzi al Parlamento – non sui social. Abbiamo immediatamente chiesto di audirla e presentato un’interrogazione. Se non ha nulla da nascondere allora venga subito e fornisca spiegazioni”.