La discussione all’interno della maggioranza sul decreto Rilancio va avanti. Sono tanti i punti, d’altronde, su cui ancora non si trova la quadra, a cominciare dal tema migranti. Senza dimenticare il rischio “condono edilizio” per via di una norma inserita di soppiato, ma immediatamente stralciata dai Cinque stelle. “Si tratta di un provvedimento importante per far uscire il Paese dal pantano in cui la pandemia rischia di lasciarlo, normale che ci siano discussioni interne – spiega non a caso la deputata M5S e capogruppo in Commissione Ambiente Paola Deiana – Ma resto convinta che si chiuderà a breve tenendo conto di tutte le sensibilità”.
Crede riuscirete ad uscirne a breve?
Le difficoltà degli italiani e la compostezza con cui hanno affrontato questa fase devono spingere tutti a dare il massimo. Governo e maggioranza non si sono mai fermati e su tanti fronti hanno fatto anche meglio di altri Paesi. Ricordiamoci che si tratta di un problema globale, di portata storica. Dobbiamo uscirne con risposte efficaci e serie, riducendo i tempi della burocrazia ma rispettando quelli della democrazia.
Ieri Salvini ha detto: “All’Italia serve un governo efficace e veloce, lascio giudicare ai cittadini se questo governo in queste settimane si sta rivelando efficace e veloce”…
Chi la scorsa estate evocava per sé “pieni poteri” non tiene conto che per fortuna abbiamo la nostra splendida Costituzione a fare da argine a ogni scorciatoia propagandistica.
A proposito di scontri, due giorni fa pare che qualche “manina” abbia inserito un condono edilizio nelle maglie del decreto. Che fine ha fatto quella norma?
Non poteva che essere stralciata e messa nel posto che merita: il dimenticatoio. Il MoVimento 5 Stelle è il muro contro il quale colpi di spugna del genere andranno sempre a sbattere.
La domanda però è d’obbligo: ha idea a chi appartenga quella “manina”?
Più del responsabile, mi preme sottolineare altro: vigileremo affinché non si infili nuovamente in questo e nei prossimi provvedimenti. È un lavoro impegnativo, ma continueremo a farlo: lo dico a beneficio di chi volesse riprovarci.
Il tema ambientale sarà senz’altro al centro dei prossimi provvedimenti. Anche perché c’è il problema dello smaltimento di guanti e mascherine. In tanti, politici e imprenditori, già insistono sulla necessità di ricorrere agli inceneritori…
Noi abbiamo un approccio laico ai problemi: da una parte c’è l’esigenza di tutelare la salute dei cittadini e quindi l’ambiente, dall’altra quella di evitare che qualcuno approfitti dell’emergenza per fermare la riconversione ecologica e promuovere i suoi “sporchi” affari. In un nostro recente convegno, del ciclo “RipartiAmo Ambiente”, è emerso che in Italia c’è una sovracapacità di incenerimento e co-incenerimento. Dati alla mano, in questi mesi, la produzione di rifiuti urbani è calata di oltre il 10%, mentre la raccolta differenziata in percentuale è rimasta stabile. Dunque va posta la massima attenzione al tema dei dispositivi di protezione personale, come guanti e mascherine, ma ciò non giustifica il maggior ricorso a discariche e inceneritori. Stiamo lavorando per emendamenti che detassino le mascherine riutilizzabili, che andrebbero preferite a quelle monouso. Stiamo lavorando a questi temi anche nel Pacchetto Economia Circolare attualmente in discussione in commissione: dobbiamo assolutamente rafforzare il recupero di materia, ridurre la quantità di rifiuti in circolazione e riprogettare in chiave ecologica l’economia. Ne trarremo anche enormi benefici in termini di occupazione.
Il settore edile rappresenta in Italia il 22% del Pil ed era già in forte difficoltà prima del lockdown. Come si può sostenere senza incidere sul consumo di suolo e senza sanatorie?
Ci sono tutti i presupposti per rilanciare il settore senza consumo di suolo né condoni, beneficiando le imprese del settore e soprattutto i cittadini, sia sotto il profilo economico sia dal punto di vista della sicurezza delle loro abitazioni. Dobbiamo riqualificare il patrimonio edilizio pubblico e privato incentivando la rigenerazione urbana. Grazie al M5S l’ecobonus per l’efficienza energetica sarà con tutta probabilità portata al 110%: questa è la direzione giusta. È così che contribuiamo a far ripartire il Paese. Altro che manine.