Oggi si sarebbe dovuto parlare di migranti e invece in scena è andato il “ridicolo”, come l’ha definito il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker che ha strigliato il Parlamento europeo mezzo vuoto nel giorno in cui si discute dell’emergenza migranti. Antonio Tajani ha immediatamente difeso l’Aula che presiede. Mentre il premier maltese Joseph Muscat accusa l’Europa di scarsa solidarietà, quando Malta è stato il primo Paese a non aprire i propri porti alle navi che salvano le vite in mare. Insomma, il delirio totale.
Ma facciamo un passo indietro. La giornata è cominciata con lo scontro andato in scena durante la plenaria al Parlamento europeo tra il presidente della Commissione Juncker e il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. Juncker, che avrebbe dovuto parlare dei risultati della presidenza maltese e della crisi migratoria, si è lamentato per i pochi parlamentari presenti in Aula, esemplificazione plastica del disinteresse dei membri dell’Unione nei confronti della problematica. “Siete ridicoli“, ha attaccato, subito ripreso da Tajani. “Moderi i termini – l’ha interrotto – è la Commissione sotto il controllo del Parlamento non il contrario”.
In Aula a Strasburgo ha preso la parola anche il premier maltese per fare il punto sul semestre di presidenza europeo conclusosi il 30 giugno. Un discorso di rara ipocrisia: “Sulle migrazioni, con tutte le buone intenzioni e le dichiarazioni, quando si tratta di una solidarietà effettiva, noi, gli Stati membri dell’Ue, dovremmo vergognarci tutti di quello che abbiamo fatto. Paesi come l’Italia hanno visto centinaia di migliaia di bambini, donne e uomini raggiungere le sue coste: guardiamo a questa Europa che, su questo argomento, è un fallimento“, ha detto Muscat. Ipocrisia, appunto. Perché se Muscat blatera che “Malta dedica il 100% delle proprie risorse militari alla cooperazione per salvare le vite dei migranti in mare”, è anche vero che la stessa Malta finora non ha accolto neanche un profugo.