Il piano di riarmo dell’Europa firmato da Ursula von der Leyen spacca ancora le coalizioni in Italia. Partiamo dalla maggioranza. La Lega continua a bocciarlo senz’appello.
“I dati Ipsos parlano chiaro: per il 74% degli italiani, la salute è una priorità assoluta, ovvero 3 persone su 4. Servono investimenti concreti per ridurre i tempi d’attesa, in particolare nei pronto soccorso, e per colmare la grave carenza di personale sanitario. Queste sono le vere emergenze, altro che le armi”. Così Emanuele Monti, responsabile nazionale del dipartimento Sanità della Lega, dopo la riunione dei dipartimenti del partito che si è tenuta a Montecitorio con il segretario Matteo Salvini.
Che spara a zero pure contro la proposta dell’ombrello nucleare avanzata da Emmanuel Macron. “Dobbiamo riarmarci ma di valori e speranze. Andiamo a cercare valori e speranze mentre altri offrono ombrelli nucleari”, dice il vicepremier e ministro leghista.
Forza Italia replica a muso duro alla Lega
Forza Italia continua a benedire il piano Ursula. “Le proposte della Commissione europea su difesa, automotive, sburocratizzazione sono fra le priorità di Forza Italia per l’Ue e vanno nella giusta direzione”, dichiara il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Che replica anche al ministro dell’Economia della Lega. “Bene, quella è l’opinione di Giorgetti, a me invece pare essere un buon piano che dovremmo applicare e studiare, io certamente lo sostengo”, dice il leader di Forza Italia, rispondendo a una domanda sul ministro Giancarlo Giorgetti che ha criticato il piano di riarmo di von der Leyen.
Fratelli d’Italia un po’ critica il piano, un po’ lo approva
E Fratelli d’Italia, partito della premier? Giorgia Meloni prende tempo, sta nel mezzo. Un po’ sposa il piano Ursula, un po’ lo vuole correggere. L’Italia accoglie favorevolmente la proposta tedesca per arrivare anche a una revisione organica del Patto di stabilità che, secondo l’Italia, non dovrebbe fermarsi alle materie della difesa, ma comprendere anche altri beni pubblici europei a partire dalla competitività, riferiscono fonti italiane durante lo svolgimento del Consiglio europeo straordinario.
Le stesse fonti ribadiscono di non apprezzare il nome del Piano ‘ReArm Europe’ definendolo infelice, visto che non rende merito a quello che si sta facendo: la dimensione della difesa e della sicurezza oggi è una dimensione molto più ampia rispetto a quella delle armi.
Per garantire la sicurezza dell’Europa è sempre più fondamentale occuparsi anche di cybersicurezza, di infrastrutture, di ricerca e sviluppo.
No di Roma all’uso dei fondi di coesione per le armi
Inoltre, in tema di coesione, Roma in stretto coordinamento con altri Stati membri, è al lavoro per evitare uno spostamento delle risorse di coesione verso il riarmo. L’Italia è infatti contraria a utilizzare per il riarmo europeo i fondi di coesione.
Inoltre il governo – proseguono le stesse fonti – ha fatto passare la volontarietà sull’utilizzo dei fondi di coesione perché non si oppone al fatto che Stati che stanno al confine con la Russia possano considerare quella una loro priorità, ma sicuramente il governo italiano non intende dirottare questi fondi sull’acquisto di armi.
Infine, sul fronte della difesa europea è importante per l’Italia che l’interezza dei fondi previsti sia destinata a spese ammissibili al calcolo delle spese di difesa in ambito Nato. In sostanza, ogni euro in più investito nella difesa europea deve contare ed essere contabilizzato anche in ambito Nato.
Tutti concetti che la premier Giorgia Meloni conferma parola per parola al termine del vertice Ue.
Implode il Pd: Schlein rompe col Pse ma molti dei suoi non la seguono
Per l’opposizione, se M5S e Avs sono fermi nel condannare il piano di riarmo, il Pd continua a struggersi in dubbi amletici.
Insomma per il partito di Elly Schlein il tema continua a rimanere spinoso. Paolo Gentiloni ha fatto il controcanto a Schlein.
L’ex premier e commissario europeo ha promosso il piano per il riarmo presentato da von der Leyen, scegliendo parole esattamente opposte a quelle usate dalla segretaria Pd. La proposta della presidente della commissione europea “va nella direzione giusta”.
Ventiquattr’ore prima, Schlein aveva sentenziato: “Questa non è la strada giusta”.
Ieri Schlein, al vertice a Bruxelles del Pse, si è smarcata dai suoi colleghi socialisti europei che hanno aperto, pur con dei distinguo, al piano Ursula. “Sul piano” Rearm Europe proposto da von der Leyen “abbiamo ribadito anche le nostre critiche: serve una difesa comune davvero europea, non il riarmo e l’aiuto al riarmo dei singoli stati nazionali”, ha detto la leader dem.
“La linea del Partito socialista europeo è chiara, netta ed inequivocabile: il ‘Rearm Europe’ è un atto iniziale importante per la creazione di una difesa comune europea”, dichiara la vicepresidente del Pe, Pina Picierno, subito pronta a fare da controcanto alla segretaria del suo partito.