La Sveglia

Il requiem della legalità, nella giornata anticorruzione

Ieri, 9 dicembre, si celebrava la Giornata internazionale contro la corruzione. Pochi festeggiamenti e pochi articoli. C’è da capirlo, per l’associazione Libera “da Torino ad Avellino, da Bari a Pozzuoli, da Palermo e Catania, da Milano a Roma, il 2024 è un continuo bollettino di “mazzette” con il coinvolgimento di amministratori, politici, funzionari, manager, imprenditori, professionisti e mafiosi coinvolti in una vasta gamma di reati di corruzione“.
“Ci sono “mazzette” per finte vaccinazioni covid o per ottenere falsi titoli di studio, in altri casi le “mazzette” hanno facilitato l’aggiudicazione di appalti per la gestione dei rifiuti piuttosto che per la realizzazione di opere pubbliche o la concessione di licenze edilizie. E poi ci sono le inchieste per scambio politico elettorale e quelle relative alle grandi opere“, sottolinea una nota dell’associazione di don Ciotti.
Complessivamente 588 sono state le persone indagate per reati che spaziano dalla corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio al voto di scambio politico-mafioso, dalla turbativa d’asta all’estorsione aggravata dal metodo mafioso, dall’abuso di ufficio (fin quando era in vigore) al traffico di influenze illecite.
A questo aggiungeteci la liberalizzazione delle procedure d’appalto, l’abrogazione dell’abuso d’ufficio e la progressiva delegittimazione della magistratura, tutta farina del sacco di questo governo.
Di questo passo l’anno prossimo la giornata internazionale qui in Italia potrà essere tranquillamente cancellata. Non esisteranno più colpevoli in mancanza di reati. E finalmente potremmo dormire sonni tranquilli.