Uno dei nomi più prestigiosi del Governo Letta è quello di Emma Bonino, che guiderà la Farnesina. Detto questo sarà consentito anche chiedersi perché l’esponente radicale, che ha collezionato negli ultimi anni esclusivamente disfatte elettorali, debba sedere al governo. La risposta è semplice: per gli Esteri non era possibile trovare un accordo tra Pd e Pdl e si è scelto di chiamare qualcuno che non desse fastidio, e che accettasse senza opporre pregiudiziali di alcun tipo: l’hanno chiamata ed ha accettatto subito. Facile e indolore.
Resta quindi il dato politico, che consiste nel macigno che seppellisce definitivamente decenni di propaganda vittimistica promossa dei radicali. Bocciati alle urne, ogni volta sempre più severamente, ora incassano uno dei ministeri più importanti, in barba alla volontà popolare.
Il tutto grazie al “regime partitocratico” che da sempre attaccano, e che ora invece fa tanto comodo.
Recentemente Pannella, del resto, ha più volte elogiato il Movimento 5 Stelle. Grillo dice che da loro uno vale uno. Per i radicali lo 0,3% vale il ministero degli Esteri. Il massimo risultato col minimo sforzo e il minimo del consenso. Complimenti.
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