Il progetto Albania fa subito flop: Tirana ci rispedisce due migranti (presunti) minorenni

Figuraccia internazionale per Meloni: lei elogia il modello Albania e intanto Tirana ci rispedisce in Italia due migranti minorenni

Il progetto Albania fa subito flop: Tirana ci rispedisce due migranti (presunti) minorenni

Doveva essere la grande giornata di Giorgia Meloni. Quella nella quale l’intera Europa volgeva lo sguardo sulla premier italica che con coraggio e sprezzo del pericolo, risolveva il problema dei migranti nel Continente. Colei che per prima, incurante delle critiche, dimostrava che trasportare esseri umani ripescati in mare in un hot spot creato in un Paese extra-Ue, costato centinaia di milioni di euro, fosse la panacea del grande male.

Una figuraccia in mondo visione

Invece la grande giornata si è trasformata in una figuraccia internazionale. Sì, perché due dei 16 migranti ripescati in mare e indirizzati, davanti alle telecamere, nel centro di detenzione di Gjader, Albania, si sono dichiarati minorenni. E quindi, secondo gli accordi stretti tra Roma e Tirana (che prevede la procedura solo per i maschi adulti), in quel centro non ci possono stare. Altri due, invece, sarebbero adulti in condizione di estrema vulnerabilità (ma per loro non c’è la conferma del Viminale).

I minorenni reimbarcati di corsa e rispediti in Italia

Tanto che in fretta e furia, i due minori sono stati reimbarcati sulla nave Libra della Marina militare e rispediti in Italia, dove saranno valutati dalle commissioni presenti negli hotspot nazionali, così come avviene per situazioni analoghe. La stessa nave che li aveva portati lì, insieme ad altri 14 uomini tra bengalesi e egiziani, alla modica cifra di 18.000 euro cadauno. Che, a conti fatti, è una bella cifra per un’escursione sulle coste albanesi durata poche ore…

Intanto Giorgia da Bruxelles pontificava

E mentre tutto ciò accadeva, Giorgia – probabilmente ancora all’oscuro della “magra” – da Bruxelles pontificava: “Molti Paesi guardano al protocollo Italia-Albania e alle politiche che Italia ha portato avanti in questi anni sull’immigrazione, e lo dimostra la partecipazione che ci sarà alla riunione di domani (oggi, ndr) organizzata da Italia, Danimarca e Paesi Bassi”.

E, non soddisfatta, aggiungeva: “C’è molto interesse per i risultati del lavoro dell’Italia ottenuti anche grazie alla collaborazione della Commissione europea, e la presidente Ursula von der Leyen va ringraziata per quanto ci ha aiutato in questi anni”.

Chissà come ci sarà rimasta male quando l’hanno avvertita dell’accaduto… Sicuramente qualcosa da ridire l’avrà Ursula, forse l’unica più arrabbiata di Giorgia per la presenza dei due minorenni, visto che da presidente della Commissione ha fatto di tutto per appoggiare Meloni in questa avventura…

Un’avventura destinata a fallire

Un’avventura destinata a fallire, proprio perché non sta in piedi dal punto di vista procedurale, come sottolinea Nicola Fratoianni di Avs: “E alla fine si scopre che due dei 16 migranti deportati in Albania, dopo un viaggio di mille miglia su una nave della Marina Militare, dovranno essere riportati in Italia in quanto minorenni. È la conferma dell’assurdità di misure che questo governo ha pensato di utilizzare, nonostante l’identificazione dei naufraghi in mare sia illegittima e violi le norme internazionali e costituzionali”.

“Un inefficace meccanismo spreca-soldi”

“Una nave da guerra è stata usata per portare 16 migranti in Albania ora una motovedetta dovrà riportare due minorenni: il meccanismo messo in piedi non è solo una macchina spreca-soldi, ma presenta già evidenti falle. Se solo con 16 migranti non sono riusciti ad individuare i due ragazzi, figuriamoci come potrà accadere quando saranno centinaia i migranti”, gli fa eco Angelo Bonelli.

“La presenza di due minori tra i migranti portati nei centri di detenzione in Albania è una notizia sconcertante e indica l’insostenibilità delle procedure che, alla prima prova con un numero ridottissimo di persone, dimostrano di non poter reggere”, aggiunge Riccardo Magi di +Europa.

Del resto, era chiaro fin da subito che la macchina non poteva stare in piedi: se salvi dei migranti alla deriva (che non sono “naufraghi”) hai l’obbligo di portarli nel “porto sicuro” più vicino, dove devono essere soccorsi, rifocillati e identificati. Proprio per evitare di ritrovarti a rinchiudere dei minorenni in strutture, controverse sul piano giuridico, destinate a maschi adulti. E per evitare anche figuracce davanti agli occhi di tutta Europa…