Il Gas e l’imposizione di un price cap all’import dalla Russia divide l’Unione europea. “Il price cap al gas non è sul tavolo oggi”, ha dichiarato il ministro dell’Industria della Repubblica Ceca Jozef Sikela che detiene la presidenza di turno dell’Ue, arrivando al Consiglio straordinario dei ministri europei dell’Energia.
Sul price cap “oggi discuteremo i non-paper degli Stati così come quello della Commissione. Penso che non possiamo trattare questo problema nei confronti della Russia e dei nostri partner fidati allo stesso modo. Quindi dobbiamo rimuovere gli incentivi alla manipolazione della Russia e lo abbiamo fatto”. Fa sapere la commissaria Ue all’Energia, Kadri Simson.
“Dobbiamo offrire un price cap a tutto il Gas russo, non solo via gasdotto ma anche Gnl, e con i nostri partner dobbiamo negoziare dei corridoi dei Gas. Ma dobbiamo tenere in mente che le conseguenze non possono essere aumentate perché stiamo ancora affrontando questa situazione”, ha aggiunto.
Sul price cap al gas, Germania e Austria puntano i piedi
Ma a dispetto delle dichiarazioni di circostanza, quel che emerge è che a Bruxelles l’accordo è sempre più lontano. “Si è parlato tanto di un ‘price cap’ sul gas dalla Russia sull’Ucraina: è una sanzione. Per questo sono aperto, se i Paesi dell’Europa sudorientale non temono carenze”.
Lo ha detto il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck secondo cui “ho detto qui all’inizio della crisi che la Germania non è ancora pronta, abbiamo bisogno di un po’ di tempo. Soprattutto dobbiamo parlare con i paesi amici, la Norvegia, gli Stati Uniti, l’Algeria, perché i prezzi saranno abbassati, e su questo ci sarà oggi sicuramente” un confronto.
Scetticismo su questa misura che viene ribadito anche da Varsavia. La ministra austriaca dell’Energia, Leonore Gewessler., fa sapere di essere “consapevole che i vari membri dell’Ue hanno opinioni diverse sull’argomento, ma gli altri devono avere chiaro che l’Austria dipende dalle importazioni di gas naturale e dalle importazioni di gas russo”.
“In tutte queste proposte, non ho visto alcuna certezza che i partner che ci riforniscono continueranno a fornire abbastanza gas all’Europa se non siamo disposti a pagare il prezzo richiesto” conclude la ministra.