I Paesi dell’Ue continuano a litigare e spaccarsi sul price cap mentre la proposta farsa della Commissione europea ha fatto nuovamente schizzare alle stelle le quotazioni del gas. Ad Amsterdam, infatti, la misura presentata dalla Commissione ha fatto registrare un incremento di oltre il 10% sul prezzo del combustibile fossile.
Balzo del 10% sulle quotazioni del gas dopo la proposta farsa della Commissione europea sul price cap
Il prezzo del gas sul mercato europeo è in risalita. Lo dimostra la borsa di Amsterdam dove il combustibile fossile è attualmente scambiato a quasi 134 euro al megawattora, con un rialzo di oltre il 10% rispetto alla cifra di ieri, martedì 22 novembre. A far scattare il trend in ascesa è stata la proposta presentata dalla Commissione europea presieduta da Ursula von der Leyen che ha deciso di fissare il price cap sul bene a 275 euro, ossia il doppio dei valori attuali, e prevede anche una differenza di circa 58 euro rispetto al costo del Gnl.
“Uno scherzo”, così molti analisti del settore hanno descritto la proposta avanzata dalla Commissione Ue, che aveva tra i suoi principali sostenitori il Governo Draghi. In particolare, gli analisti di Goldman Sachs hanno denunciato il rischio che, qualora il price cap dovesse entrare davvero in vigore, questo potrebbe ridurre drasticamente la liquidità del mercato e deformare la formazione dei prezzi.
Il prezzo del gas corre ad Amsterdam: le minacce di Gazprom e le rassicurazioni di Trafigura
Anche il colosso energetico russo Gazprom ha prontamente commentato l’iniziativa dell’Ue. “La componente positiva della proposta sul price cap a nostro avviso è che la soglia elevata per farlo scattare è improbabile che venga mai raggiunta”, ha osservato la società di Mosca. Gazprom ha, poi, anche rivolto una nuova minaccia al Vecchio Continente, prospettando una ennesima e ulteriore riduzione dei flussi di gas per l’Europa attraverso l’Ucraina. Alla base della riduzione dei flussi vi sarebbe l’accusa rivolta a Kiev: per il Cremlino, il Paese guidato da Volodymyr Zelensky si starebbe appropriando di parte del gas destinato ad altri Paesi.
Intanto, alcune rassicurazioni sono giunte da Trafigura, uno di principali trader di gas al mondo. Per Trafigura, l’autunno insolitamente caldo che ha caratterizzato l’Europa consentirà al continente di trascorrere i mesi invernali senza incappare in scenari catastrofici. Gli impianti di stoccaggio, infatti, sono al massimo riempimento e, secondo l’analisi effettuata dal Trader, si potrebbe arrivare alla primavera con i depositi ancora a un terzo della capienza. Ovviamente a patto che non si verifichino circostanze metereologiche straordinarie.
Di conseguenza, se i flussi di gas dalla Russia non verranno interrotti in modo definitivo, la situazione dovrebbe mantenersi stabile e consentire ai Paesi dell’Ue di affrontare con una certa tranquillità l’inverno 2024, considerato come il periodo più critico dal punto di vista della sicurezza energetica europea.