Il premierato è arrivato nell’Aula del Senato. Alessandra Maiorino, vicepresidente del gruppo M5S a Palazzo Madama, cosa intende dire quando parla di “carica esplosiva sotto la Costituzione”?
“La nostra Costituzione è stata pensata dalle nostre madri e dai nostri padri costituenti al termine di un periodo tragico per il nostro Paese, che era uscito in macerie da una guerra che lo ha visto sconfitto e dopo l’esperienza di una dittatura fascista sanguinaria. Hanno scritto una Costituzione che evitasse in futuro il ripetersi di certi passaggi storici, che fosse equilibrata, con un bilanciamento dei poteri molto meditato. In questa modifica costituzionale invece cosa succede? Che il potere legislativo che appartiene al Parlamento, già nella prassi depauperato perché è di fatto passato al governo, viene attribuito definitivamente all’esecutivo, o meglio a un premier che, eletto dal popolo ogni 5 anni, ha le mani libere su tutto. Ha potere di vita e di morte sul Parlamento che è in ostaggio, inerte. Il potere di sciogliere le Camere passa dalle mani del presidente della Repubblica a quelle del presidente del Consiglio, se le cose non vanno come aggrada al premier. Il Parlamento diventa una specie di squadra di cheerleader del premier, a cui deve augurare lunga vita perché da quella del premier dipende la sua. Il presidente della Repubblica che, nei momenti di crisi politica e istituzionale oggi può muovere delle leve, con questo disegno di legge non potrà più farlo: in sostanza non terrà più il timone, che sarà del premier. Il bilanciamento dei poteri viene annullato. La partecipazione democratica, che è il cuore pulsante della Costituzione repubblicana, viene assottigliandosi, diversamente da quello che le destre dicono: chiamare il corpo elettorale al televoto ogni cinque anni infatti non è democrazia. Ed è pericoloso anche l’inserimento del premio di maggioranza in Costituzione: costituisce un atto d’imperio. Perché inserire una caratteristica della legge elettorale significa porre un’ipoteca sul futuro politico e sulle libertà del Paese. La riforma meloniana è l’esatto contrario della nostra Costituzione. Agiscono su pochi articoli ma piazzano cariche esplosive laddove si tiene la struttura attuale, che in tal modo viene giù”.
Al convegno dove Meloni ha difeso il premierato c’erano cantanti e sportivi. Pupo è diventato il suo sponsor.
“Trovo tutto molto folcloristico. Mi fa pensare che abbia preferito invitare Pupo piuttosto che costituzionalisti e accademici, eccetto quelli che le hanno scritto la riforma, scrivendola pure male”.
La premier ha detto che la sua riforma darà “stabilità”.
“La premier mente quando dice questo. Lei cerca il potere per se stessa e mente anche quando dice che non lo fa per lei, dal momento che il suo governo gode di ottima salute. La verità è che con questa riforma si assicura un’ottima salute per i prossimi vent’anni. Se cercasse stabilità ci sono altri strumenti collaudati in altri Paesi, contrariamente al suo premierato, che è un unicum meloniano. Esiste ad esempio lo strumento della sfiducia costruttiva. La sfiducia e la fiducia a Camere unificate che consentono di evitare proprio quei giochi di palazzo che Meloni tira sempre in ballo. Proponiamo anche strumenti per una maggiore partecipazione democratica: la revisione del referendum e la tutela in maniera più dettagliata dei diritti e dei doveri delle minoranze. Per una maggiore stabilità, insomma, esistono tanti accorgimenti che non stravolgono la Costituzione. Se Meloni volesse stabilità potrebbe proporre interventi chirurgici che troverebbero ampio consenso anche nelle opposizioni. Strumenti ragionevoli al pari degli altri Paesi europei”.
Dall’inizio della legislatura sono stati già 50 i decreti legge emanati dal governo Meloni. Il premierato di fatto esiste già?
“Non il premierato inteso come elezione diretta del premier ma di fatto oggi il governo ha fagocitato il Parlamento. Convertiamo tutte le settimane decreti legge governativi e di disegni di legge di iniziativa parlamentare rimane ben poco. Come l’istituzione della giornata del contadino o di chi va in spiaggia (sorride la senatrice dicendolo, ndr). Il Parlamento insomma è diventato una ruota per criceti, un parco giochi. Le cose serie le fa il governo”.
Premierato e Autonomia. Cosa dobbiamo aspettarci dal mix?
“Anarchia e arbitrarietà più assoluta. Noi avremo un capo solo che decide tutto e una serie di piccoli monarchi, i presidenti di Regione, che possono legiferare su materie come l’energia, le infrastrutture, i trasporti, le relazioni internazionali. Stati autonomi insomma. E il Parlamento verrebbe svuotato del potere legislativo che passa al premier e ai presidenti di Regione”.
Vi mobiliterete?
“Ci siamo mossi per l’Autonomia differenziata e ci muoveremo altrettanto per il Premierato. È necessario battersi non solo nelle aule istituzionali ma anche parlare con le persone e scendere in piazza”.