Il countdown, a sentire i ben informati, è ormai partito. Probabilmente già a gennaio cominceranno a farsi sentire le pressioni della politica per dare alla Rai una direzione nuova, con tutto quello che ne conseguirà in fatto di nomine. Eppure dopo il primo incontro con la premier Giorgia Meloni della scorsa settimana, l’ad Carlo Fuortes sembra intenzionato a portare avanti il suo progetto in Rai.
Il partito della Meloni punta sulla Rai dove è già pronto a prendersi più spazio. Si comincia con Rao alla direzione del Tg2
L’incontro di fine novembre con la Meloni è stato “informale, cordiale e interlocutorio”, come hanno fatto sapere fonti di Viale Mazzini. L’obiettivo della premier, però, sarebbe quello di riequilibrare l’assetto della tv pubblica, dopo la scelta fatta dal resto del centrodestra durante il governo Draghi, scelta contestata dal suo partito, di lasciare fuori dal cda Giampaolo Rossi.
Questo è oggi il nome che si fa per la successione di Fuortes o per un ruolo da direttore generale, un’alternativa che dovrebbe avere però l’assenso dell’Ad. Per far sì che Rossi possa entrare in campo prima del 2024, quando scade l’attuale cda, e rimanere poi al vertice fino alla fine della legislatura, occorrerebbe una modifica della normativa sul tetto dei due mandati, non di facile realizzazione. Ecco dunque che emergono già i nomi di altri possibili successori come Marcello Ciannamea e Roberto Sergio.
Se però sulla governance bisognerà aspettare – salvo imprevisti – la scadenza naturale del Cda, non è così per le direzioni per le quali i nomi cominciano già a circolare. All’orizzonte c’è la nomina al Tg2, dopo il passaggio di Gennaro Sangiuliano al ministero della Cultura e l’interim a Carlo Pielici. Si deciderà entro la fine di gennaio. Il nome in pole per la successione è quello del vicedirettore del Tg1, Nicola Rao.
Se il valzer delle nomine dovesse essere più ampio, potrebbe rientrare in gioco la poltrona del Tg1, anche se al momento Monica Maggioni appare salda al timone. Ma non è questa la poltrona più ambita per la politica. I veri “asset” interni alla Rai (e su cui Fratelli d’Italia avrebbe messo gli occhi) sono le direzioni Approfondimento (oggi diretta da Antonio Di Bella) e Prima serata (oggi guidata da Stefano Coletta).
Le grandi novità, a sentire i ben informati, arriverebbero in primavera. Se è vero che il Cda Rai scade nel 2024, Fratelli d’Italia non ha intenzione di attendere così tanto per mettere le proprie pedine. Innanzitutto non è detto che Rao non possa passare presto al Tg1. E poi ci sono ambiziose possibilità anche per Paolo Corsini challae potrebbe aspirare alla guida di Rainews, mentre Paolo Petrecca potrebbe coordinare i giornali radio, infine Angelo Mellone virare su qualche direzione di genere di primaria importanza come Approfondimento o Prime time.
Sull’approfondimento, però, non è detto che ancora lo stesso Corsini (oggi vicedirettore di questa sezione) non possa ambire. Insomma, i nomi che girano sono tanti. Certo è che, accanto alle testate, riuscire ad avere anche la gestione di una direzione così importante e delicata non sarebbe cosa da poco. Così come non sarebbe cosa da poco la gestione del Prime time. Si sta ancora ragionando sui nomi.
Ma quel che è certo è che parliamo della direzione che gestisce la mole più importanti di fondi pubblici. Ecco spiegato il motivo per cui tale direzione è fortemente ambita. Non solo da Fratelli d’Italia ma anche da Lega e Forza Italia. Che sicuramente non vorranno mollare l’osso e lasciare la gestione di un tassello così importante alla “collega” di coalizione. I pesi dunque dovranno essere bilanciati. E non sarà facile. Ed è proprio questo il motivo per cui a Palazzo Chigi vogliono muoversi con relativo anticipo.