La prosperità e la felicità non possono esistere in un Pianeta malato. Per questa ragione serve un cambiamento “da parte di ognuno di noi, perché siamo noi la specie a rischio di estinzione”. Questo è l’appello lanciato dal Wwf Italia, che sottolinea come la nostra salute dipenda anche da quella del Pianeta su cui viviamo.
L’associazione evidenzia come dal 2015 siano già stati superati almeno sei dei nove confini che la Terra non può oltrepassare: parliamo del cambiamento climatico, l’integrità della biosfera (perdita di biodiversità), il cambiamento d’uso del suolo, i flussi biogeochimici e dal 2022 l’umanità ha superato anche il confine planetario relativo alle entità inquinanti, inclusa la plastica, a minaccia degli ecosistemi marini e terrestri. Poi, nel 2023, si è anche aggiunto il limite dell’utilizzo di acqua dolce.
Un Pianeta malato ci rende meno felici
Un trend che non accenna a fermarsi, alimentato dai “nostri attuali modelli frenetici di sviluppo e di consumo”, che ha anche altre conseguenze: “Non solo ci ammaliamo di più, siamo anche meno felici”, sottolinea il Wwf. Infatti, per l’associazione “è fondamentale comprendere la complessità e l’importanza dell’interconnessione tra sostenibilità e felicità delle persone, è indispensabile imparare a vivere entro i limiti del Pianeta”. Insomma, come sottolinea Eva Alessi, responsabile sostenibilità del Wwf Italia, è “necessario limitare le attività dannose e intraprendere azioni che ci consentano di rimanere all’interno di questi confini, perché quando grandi cambiamenti diventano irreversibili, poi non si possono più evitare”.