Solo pochi giorni fa il Pd andava all’attacco di Viale Mazzini, reo di dare troppo spazio alla maggioranza e poco all’opposizione. “La Rai è diventata TeleSalvini, siamo di fronte ad un attacco senza precedenti al pluralismo nell’informazione pubblica pagata da tutti gli italiani”, tuonavano i dem. Stessa musica anche a gennaio quando, in audizione presso la commissione Vigilanza Rai, alla presenza dei direttori dei Tg pubblici, il dem Salvatore Margiotta attaccava il direttore Giuseppe Carboni: “Pochissimo è lo spazio lasciato alle opposizioni”.
La musica che raccontano i dati, però, è leggermente diversa. In questi giorni, infatti, l’AgCom ha pubblicato le tabelle relative al “Pluralismo politico/istituzionale in televisione” per il mese di gennaio. I numeri, come si sa, sono argomenti testardi e descrivono un quadro piuttosto preciso: se si considera il cosiddetto “tempo di antenna” (in pratica, il minutaggio complessivo tra interviste e notizie date in terza persona), si scopre che il partito più “coperto” è proprio il Pd. Tra Tg1, Tg2, Tg3 e RaiNews ai dem sono dedicate un totale di poco più di 10 ore; a Forza Italia, invece, 6 ore 54 minuti.
E alle forze di maggioranza? Anche qui i dati sono chiari: al Movimento 5 stelle sono dedicate 6 ore 12 minuti; alla Lega 2 ore 32 minuti. In sostanza, dunque, il solo Pd gode di una copertura maggiore dell’intera maggioranza di Governo. Con l’effetto paradossale che le opposizioni non solo sono tenute in conto, ma registrano un minutaggio che è, in pratica, il doppio rispetto a quanto riservato ai gialloverdi.
A questo punto la domanda nasce spontanea: sarà stata garantito uguale trattamento nelle epoce passate, in amministrazioni passate, sotto legislature passate? Anche in questo caso i dati dell’AgCom offrono una risposta circostanziata. Nel gennaio 2018 (peraltro – o forse proprio perché – in piena campagna elettorale) il Pd aveva avuto spazio per 21 ore, il Movimento cinque stelle per 19 ore, Forza Italia per 11, la Lega per 8. Insomma, nonostante piovano critiche sul nuovo corso di Viale Mazzini, a non essere toccati dal “presunto” cambiamento è proprio il Partito democratico che resta in assoluto la forza politica cui è dedicata maggiore copertura.
Certo – si dirà – c’è da considerare anche il minutaggio dedicato ai soggetti istituzionali e, dunque, anche al presidente del Consiglio e ai vari ministri. A riguardo, infatti, scopriamo che a gennaio 2019 la copertura mediatica in Rai per Giuseppe Conte supera le 11 ore; quella dedicata all’Esecutivo tocca quota 29 ore. Inevitabile, dato che ovviamente i telegiornali devono fornire tutte le informazioni riguardanti provvedimenti e atti governativi. Non è un caso che gli stessi minutaggi si riscontano anche con i governi precedenti.
La musica cambia se, invece, ci si sposta sui telegiornali dei canali Mediaset. Dove, forse senza neanche troppa sorpresa, è Forza Italia il partito che gode di maggiore copertura mediatica, con le sue quasi 15 ore di minutaggio raccolto in un mese. Curioso che il Movimento cinque stelle raccolga una copertura maggiore anche rispetto a quella “garantita” da Viale Mazzini: 10 ore 48 minuti. Ad assicurare, invece, una proporzione quasi algebrica tra le varie forze parlamentari (peraltro, esattamente come nei messi scorsi) è il Tg La7: al Movimento riservata un’ora 28 minuti; al Pd un’ora 11 minuti; Lega e Forza Italia, invece, viaggiano entrambe sui 37 minuti.