Il 25 aprile non perdere la propria tradizione: la festa della Liberazione alimenta ancora polemiche e divisioni. E questa volta lo strappo arriva dal Pd nei confronti dell’Anpi, l’associazione dei partigiani. Il reggente dem, Matteo Orfini, ha confermato la decisione dello scorso anno: “Purtroppo ancora una volta a Roma il corteo dell’Anpi è diventato elemento di divisione quando dovrebbe essere invece l’occasione di unire la città intorno ai valori della resistenza e dell’antifascismo. Per questo, come già l’anno passato, non parteciperemo”.
Le tensioni, del resto, vanno avanti da settimane: la comunità ebraica non ha affatto gradito la presenza di una rappresentanza palestinese. “A causa dell’impossibilità di partecipare al corteo del 25 Aprile a seguito della scelta dell’Anpi Roma di cancellare la storia e far sfilare gli eredi del Gran Mufti di Gerusalemme che si alleò con Hitler con le proprie bandiere e delle ripetute aggressioni, avvenute negli anni passati, ai danni dei rappresentanti della Brigata Ebraica, il mondo ebraico ha deciso di organizzare una propria manifestazione”, ha annunciato l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiana.
L’Anpi di Roma ha cercato di abbassare i toni, ma senza successo. “Abbiamo invitata la comunità ebraica, ma non ci sarà. Siamo molto dispiaciuti. La loro partecipazione sarebbe rispettata da tutti, non avremmo accettato aggressioni o insulti nei loro confronti. Tuttavia non abbiamo intenzione di escludere la comunità palestinese dal corteo”, ha dichiarato il segretario romano dell’Anpi, Fabrizio De Sanctis.