Il Parlamento turco ha approvato una mozione d’emergenza che autorizza l’invio di un contingente militare in Libia, per un anno, a difesa del governo presieduto da Fayez al-Sarraj, riconosciuto dalle Nazioni Unite. I voti favorevoli sono stati 325, quelli contrari 184. Nonostante il voto, Ankara, aveva fatto sapere ieri il vicepresidente turco Fuat Oktay in un’intervista all’agenzia Anadoluse, potrebbe non intervenire se l’esercito nazionale libico, guidato dal generale Khalifa Haftar, interromperà la sua offensiva contro il governo di accordo nazionale.
Condanna la decisione del Parlamento turco il Consiglio per la sicurezza nazionale egiziano, presieduto dal presidente Abdel Fattah al Sisi, si riunitosi per discutere gli “sviluppi nel dossier libico e le minacce derivanti dall’intervento militare esterno”. Secondo quanto riportato dal quotidiano Al Ahram, “è stato definito un insieme di provvedimenti in diversi settori per contrastare ogni minaccia per la sicurezza nazionale egiziana”.
“Il voto del Parlamento turco sulla Libia – ha commentato su Twitter la viceministro degli Esteri Marina Sereni – aumenta le tensioni in un quadro già drammatico. La missione Ue proposta dall’Italia è sempre più importante per chiedere a tutti gli attori di rispettare l’embargo Onu, far tacere le armi, ridare voce alla politica”.
“Siamo molto preoccupati – affermano in una nota congiunta i deputati Pd Lia Quartapelle, capogruppo in commissione Esteri di Montecitorio ed Enrico Borghi, membro del Copasir e commissione Difesa di Montecitorio – per il via libera da parte del parlamento turco all’invio di truppe in Libia. Si tratta di una decisione che aumenta esponenzialmente il rischio di un conflitto aperto in un paese già fragile e destabilizzato. Noi ribadiamo convintamente che per la Libia non c’è una soluzione militare”.
“Era sbagliato pensare nel 2011 che l’intervento armato risolvesse tutti i problemi – aggiungono gli esponenti Dem -, ed e sbagliato oggi pensare all’intervento militare come a una scorciatoia. E’ ancora più necessario che l’Europa intervenga per trovare una soluzione politica al conflitto. Chiediamo, unitamente al nostro capogruppo Graziano Delrio, che il ministro Di Maio venga a riferire in Aula dopo la missione europea da lui organizzata per il 7 gennaio che è al momento l’unica proposta concreta per far riprendere una necessaria iniziativa comune europea”.