Il 2024 sarà un “altro anno fantastico”, dice l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares. Certo, per lui lo sarà di sicuro, con uno stipendio da record. Ma per i lavoratori di Mirafiori di fantastico ci sarà ben poco, con la conferma delle ultime ore della cassa integrazione. I vertici dell’azienda continueranno a ricevere stipendi faraonici mentre per i lavoratori il 2024 continuerà a essere da incubo, almeno per quelli italiani.
La contrapposizione è sempre più netta: da una parte c’è Tavares che parla dei “traguardi significativi” raggiunti nel 2023 e dall’altra ci sono gli esuberi dei lavoratori negli stabilimenti in Italia e la cassa integrazione prolungata per l’impianto di Mirafiori.
Gli stipendi di Tavares ed Elkann
L’assemblea degli azionisti di Stellantis ha approvato il Remuneration Report 2023, ovvero la relazione contenente anche i compensi dei vertici aziendali. A favore ha votato il 70,2%, contrario quasi il 30%. Per Tavares nel 2023 il guadagno è stato così di 13,5 milioni di euro, ovvero 1,4 milioni in meno dell’anno precedente. Ma a cui aggiungere 10 milioni di bonus ricevuti, per gli incentivi legati al raggiungimento degli obiettivi e della trasformazione dell’azienda nella direzione della mobilità tecnologica sostenibile.
Inoltre per Tavares sono previsti incentivi a lungo termine per altri 13 milioni di euro che verranno assegnati se il ceo raggiungerà alcuni specifici obiettivi. Tenendo tutto insieme potrebbe arrivare a 36,5 milioni, una cifra che sarebbe un record assoluto per il settore dell’automotive. Nel 2023, comunque, la remunerazione totale è stata di 23,5 milioni, contro i 14,9 del 2022: il 55% in più.
Diverso il discorso per il presidente John Elkann, che riceve 4,8 milioni. Circa uno in meno rispetto al 2022. Tavares si prende il merito del suo maxi-stipendio, sostenendo che il 90% “deriva dai risultati dell’azienda”. E questo dimostrerebbe “che i risultati non sono poi così male”. Nonostante i tagli e la cassa integrazione per i lavoratori di Mirafiori.
La cassa integrazione per i lavoratori Stellantis di Mirafiori
Difficile far credere che le cose vadano bene agli oltre 2mila lavoratori della 500 elettrica e della Maserati che vedono davanti a loro la cassa integrazione allo stabilimento di Mirafiori. Il nuovo stop collettivo è previsto dal 22 aprile al 6 maggio e così prosegue il regime di cassa integrazione per i 1.260 lavoratori della 500 elettrica, come ricorda la Fismic Confsal. Che si aggiunge al contratto di solidarietà in vigore fino a dicembre, a rotazione, per 960 dipendenti della Maserati. Una “nuova doccia fredda per tutti i lavoratori del sito”, sottolinea Sara Rinaudo, della Fismic.
Intanto il governo esprime la sua soddisfazione per il cambio di nome dell’Alfa Romeo Milano, che verrà prodotta in Polonia. Come se ci fosse qualcosa da festeggiare se una storica auto italiana non avrà il nome di una città del nostro Paese. Tanto più se pensiamo alla catastrofica situazione di impianti come quello di Mirafiori, dove la produzione dei veicoli è diminuita del 50% nei primi due mesi del 2024. Un “anno fantastico” per Tavares. Ma drammatico per i lavoratori, tra cassa integrazione ed esuberi già annunciati.