“Ancora non sto bene”, dice Papa Francesco all’inizio dell’udienza generale nell’Aula Paolo VI. I problemi di salute del pontefice non sono ancora spariti, quindi: “Continuiamo con le catechesi ma io ancora non sto bene con questa gripe”, afferma usando il termine spagnolo per influenza.
“La voce non è bella”, dice il Papa spiegando perché non sarà lui a leggere. Al suo posto il monsignor Campanelli. Bergoglio non ha quindi letto la catechesi, consegnandola a un suo collaboratore: “Con la febbre la mia voce non è ancora buona”.
Papa Francesco non legge la catechesi: ancora non sto bene. Poi l’appello alla pace
Il Papa è apparso affaticato e ha pronunciato solo queste poche parole sul suo stato di salute. Il pontefice ha comunque voluto non solo presenziare all’udienza, ma anche lanciare un appello alla pace.
Per il pontefice “la guerra è sempre una sconfitta. Tutti perdono. Tutti no. C’è un gruppo che guadagna tanto: i fabbricatori delle armi. Questi guadagnano bene sopra la morte degli altri”. Questo appello l’ha voluto fare comunque lui, nonostante la voce affaticata.
Poi il Papa ha proseguito: “Per favore, continuiamo a pregare per la grave situazione in Terra Santa. Auspico che prosegua la tregua in corso a Gaza, affinché siano rilasciati tutti gli ostaggi e sia ancora consentito l’accesso ai necessari aiuti umanitari”.
A Gaza “manca l’acqua, manca il pane, la gente soffre: è la gente semplice, la gente del popolo che soffre, non soffrono quelli che fanno la guerra”. Un altro appello il Papa lo rivolge al popolo ucraino, “che soffre tanto”: “Non dimentichiamo” neanche loro, sottolinea il pontefice.