Si svolge oggi a Roma l’Assemblea nazionale del Pd. All’ordine del giorno anche le modifiche allo Statuto che dovrebbero permettere agli “esterni” di correre, e per esterni si intende in particolare Elly Schlein che, nonostante sia candidata per la segreteria, non risulta ancora iscritta al partito: entra quindi in conflitto con l’art. 12 comma 5 dello Statuto Pd che impedisce ai membri non iscritti di candidarsi come Segretario di partito.
Questioni aperte
Altro problema è quello dell’appartenenza ad altri partiti o movimenti politici, che potrebbe porsi come ulteriore ostacolo alla candidatura di Schlein, a oggi parte dell’Ufficio di presidenza di Green Italia. il movimento però si è recentemente trasformato da partito ad associazione, novità che dovrebbe permettere di schivare le clausole di incompatibilità. Il Pd dovrà quindi rivedere le carte in tavola per permettere a Schlein di candidarsi, modificando lo statuto che sarà rivalutato in Assemblea nazionale.
Le eventuali modifiche però, ai termini del regolamento, necessitano della maggioranza assoluta dell’assemblea. La candidabilità di Elly Schlein però non è l’unico problema del segretario dimissionario Enrico Letta che in questi ultimi giorni, complici anche i nervosismi per le elezioni regionali, si ritrova con una parte consistente del suo partito che spinge per accelerare il percorso congressuale lamentando la mancanza di una leadership legittimata.
Per questo Elly Schlein, insieme al presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, al sindaco di Firenze Dario Nardella e agli altri candidati, potrebbero dover accelerare le proprie mosse in vista di un’anticipazione del congresso. Le candidature ufficializzate nel Lazio e Lombardia hanno scontentato una parte del partito e senza un segretario autorevole e riconosciuto sarà difficile contenere i nervosismi. Poi, lì fuori, ci sarebbero anche gli elettori. Quelli che, secondo i sondaggi, sono sempre meno.
G.C.