Dalla Redazione
Ancora poche ore e sapremo se l’epidemia da virus Ebola che sta colpendo alcune regioni dell’Africa diventerà una “emergenza di salute pubblica di livello internazionale”. Sulla questione deciderà il 6 agosto (domani) il Comitato di Emergenza dell’Oms in una riunione ad hoc. Nessun allarme, in ogni caso, perché la stessa dicitura è stata utilizzata anche per l’influenza A nel 2009 (rivelatasi poi meno pericolosa della comune influenza stagionale) e, poche settimane fa, per la poliomelite.
In ogni caso l’Oms ha spiegato che se scatterà l’allarme internazionale saranno raccomandate misure aggiuntive per ridurre i rischi di contagio e diffusione. Rischi che per l’Europa sarebbero molto bassi, come ha detto il Centro Europeo di Controllo delle Malattie. “Anche per chi viaggia o risiede nei paesi colpiti è molto basso – hanno assicurato gli esperti europei – a patto che seguano alcune precauzioni elementari”. Intanto l’Unità di crisi del ministero degli Esteri italiano ha inviato ai nostri connazionali che si trovano nei paesi a rischio una email con dei consigli pratici.
Particolarmente allarmati da una possibile epidemia su scala internazionale sono gli Stati Uniti. A New York, in particolare, si sono registrati attimi di panico dopo il ricovero di un uomo che presentava sintomi simili a quelli dell’Ebola. Ma per i medici non si tratterebbe del temibile virus, anche se il paziente è stato sottoposto a degli esami specifici che daranno i propri risultati solo nei prossimi due giorni.