Un Milan che parla cinese. E diventa “comunista” pur di tornare grande dopo tante, troppe, stagioni anonime. Con un acquirente di primissimo piano: il colosso dell’e-commerce in Cina, guidato da Jack Ma, il magnate che dopo aver “conquistato” l’Oriente punta allo sbarco in Europa. E allora perché non cercare l’entrata in scena prendendo un club prestigioso?
L’indiscrezione sulla cessione del Milan circolava da tempo. E nelle ultime settimane le voci si sono intensificate, pur nella riservatezza che impone il caso. Tuttavia, l’ultima parola spetta al presidente Silvio Berlusconi, che nel 2016 festeggia il trentennale alla guida della società rossonera. La decisione è più che altro sentimentale, oltre che di immagine: la vendita del club segnerebbe la fine di un’epoca, costellata da grandi trionfi. Ma che sta vivendo un declino che sembra inarrestabile.
La trattativa tra Ma e il Milan
L’accordo dunque potrebbe essere a portata di mano. Alibaba ha offerto la possibilità di un passaggio graduale delle quote societarie, con il 70% nel primo anno al costo di 500 milioni di euro e il restante 30% a dodici mesi dalla firma. In questo caso, quindi, Berlusconi uscirebbe definitivamente di scena. Qualche notizia in più dovrebbe arrivare dall’assemblea degli azionisti del Milan, in calendario giovedì 28 aprile. In realtà tutto è nelle mani del presidente: se dovesse accettare, inizierebbe la fase tecnica di controllo dei conti e dell’eventuale firma del contratto.
Chi è il signor Ma
Jack Ma, 52 anni, è un abile imprenditore. Ma soprattutto ha una buona capacità oratoria che lo ha reso noto in tutto il mondo. Proprio per questo ambisce a farsi spazio anche in Occidente. La sua migliore intuizione è stata la fondazione di Alibaba Group nel 1999. La società, dopo aver raggranellato sostanziosi capitali, ha ideato, nel 2003, la piattaforma di vendita on-line Taobao (paragonabile a e-bay). Nel 2004, invece, è nata Alypay, che ha permesso i pagamenti sul web (stile Paypal). Il gigante cinese si è rapidamente imposto sul mercato: solo nel 2012 ha generato un totale di transazioni pari a 170 miliardi di dollari. Tra i marchi di proprietà di Alibaba c’è anche Weibo, il Twitter cinese.
La sua passione per il calcio si è già manifestata in Cina: Jack Ma è anche comproprietario del Guangzhou Evergrande Taobao, il club più importante della Chinese Super League, che aveva tesserato prima Marcello Lippi come allenatore e poi il brasiliano Felipe Scolari.