Da un lato le piogge torrenziali e le grandinate che stanno flagellando il nord, dall’altro il caldo da record che asfissia cittadini e turisti del centro e sud. Mai come oggi si può affermare che l’Italia è un Paese spaccato in due da una crisi climatica che avanza inarrestabile anche grazie a politiche, sia di prevenzione che di mitigazione del rischio, pressoché assenti perché, come troppo spesso siamo abituati a dire, ‘siamo abituati a convivere con le emergenze’. E mentre il meteo spacca in due l’Italia, la Germania raziona l’acqua.
Meteo impazzito, la grandine mette ko il Veneto
Che la situazione sia drammatica non lo raccontano solo gli esperti e i report degli enti che si occupano delle rilevazioni sulle temperature globali, ma anche i governatori di tutta Italia costretti a fare la conta di danni e feriti.
La situazione più grave si registra in Veneto dove, come raccontato dal presidente leghista della regione, Luca Zaia, secondo cui “sale a 110 il numero delle persone ferite con traumi determinati dalla grandine, da cadute e da rotture di vetri. Ringrazio ancora una volta i soccorritori ed i tecnici che sono intervenuti nell’immediatezza degli eventi e che continuano in queste ore nelle opere di ripristino e censimento dei danni”.
Al momento sono stati rilevati 28 accessi complessivi in pronto soccorso in provincia di Venezia, 62 a Padova, 19 a Vicenza e 1 a Belluno. Tutte ragioni per le quali Zaia ha firmato l’estensione dello stato di emergenza: “L’ondata di maltempo, dopo aver interessato le nostre montagne, ha colpito anche la pianura provocando anche il ferimento di alcune persone, fortunatamente in forma lieve”.
Nelle centrali operative dei vigili del fuoco e della Protezione civile, aggiunge Zaia, “abbiamo registrato più di 350 chiamate di soccorso per i violenti temporali di acqua, grandine e di raffiche di vento molto forti, registrate dalle stazioni della rete Arpav superiori a 100 chilometri l’ora, con un massimo di 119 a Campagna Lupia Valle Aperto (Venezia)”. I danni maggiori, si sono registrati fra le provincie di Padova, Treviso, Vicenza e Venezia. Duramente colpita tutta Riviera del Brenta.
Che si tratti di un fenomeno eccezionale lo spiega lo stesso Zaia – e anche numerose foto circolanti sui social, visto che “la grandine caduta è stata assolutamente fuori dal comune, con chicchi di ghiaccio che hanno raggiunto in alcuni casi diametri superiori ai 10 centimetri”.
Un disastro annunciato
Copiose precipitazioni e violente grandinate che hanno interessato pressoché tutto il nord-est causando “danni incalcolabili nelle campagne dove sono state colpite le produzioni di grano ortaggi, frutta e vigneti ma anche serre e strutture agricole” spiega Coldiretti, sottolineando che la grandine è l’evento climatico avverso più temuto dall’agricoltura in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca.
Per questo Ettore Prandini, presidente Coldiretti, lancia l’appello alle Istituzioni “per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm alla quale la Commissione Europea, anche grazie al nostro pressing, sta finalmente aprendo le porte”, chiedendo anche di “aumentare gli investimenti nell’innovazione e nell’agricoltura di precisione, anche attraverso risorse Pnrr”.
Il meteo divide l’Italia in due
Ma se nel nord a farla da padrone sono le piogge torrenziali, tipiche del clima tropicale, al centro-sud la situazione è diametralmente opposta. L’ondata di caldo torrido è da bollino rosso e prosegue ormai da giorni con l’ultimo allerta per le temperature infernali che domani riguarderà ben 19 città dove le temperature potrebbero arrivare a sfondare i 40 gradi.
Secondo il ministero della Salute, con rilevazioni che prendono in considerazione 27 città italiane, a subire l’effetto di temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione sono Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Napoli, Palermo, Perugia Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma e Viterbo. Bollino arancione a Genova, mentre giallo, ossia ‘stato di pre-allerta’, a Bolzano, Brescia, Milano, Torino, Trieste, Venezia e Verona. Una situazione che, secondo gli esperti, potrebbe lievemente migliorare a partire da domani.