Il mercato del lavoro si è fermato. I risultati record rivendicati più volte da Giorgia Meloni e dalla ministra del Lavoro, Marina Calderone, iniziano a diventare solo un ricordo di fronte a una nuova crescita della disoccupazione. Dovuta, probabilmente, a un aumento degli inattivi, ma che continua a testimoniare le difficoltà occupazionali in Italia, con tassi nettamente peggiori di quelli europei.
Occupazione e disoccupazione, i dati Istat di giugno
A giugno 2024, secondo i dati Istat, l’occupazione è aumentata dello 0,1%, ma non per tutte le categorie: la salita riguarda uomini, dipendenti permanenti, 25-34enni e over 50. Scende invece l’occupazione tra donne, dipendenti a termine e under 24. In generale il tasso di occupazione sale al 62,2%, non tornando quindi neanche ai livelli di aprile.
Aumenta, invece, il numero di persone in cerca di lavoro (+1,3%, ovvero 23mila unità in più) per entrambe le componenti di genere. Diminuisce, invece, tra gli under 24 e tra gli over 50. Il dato però più negativo è quello sulla disoccupazione, che torna a salire al 7%, in crescita dello 0,1%.
Stessa differenza rispetto al mese precedente anche per la disoccupazione giovanile, che cresce al 20,5%. A giugno erano 337mila gli occupati in più rispetto allo stesso mese del 2023, con un incremento che ha riguardato uomini e donne e tutte le fasce d’età: in un anno il tasso di occupazione è salito di 0,7 punti percentuali. In calo, invece, il numero di persone in cerca di lavoro del 6,4%, così come quello degli inattivi.
La buona notizia dall’Upb
Se dal punto di vista dell’occupazione c’è ben poco da festeggiare negli ultimi mesi, ricordando che venivamo da dati negativi già a maggio, una piccola buona notizia per il governo arriva dal fronte dei dati sulla crescita. Nel secondo trimestre, come testimoniato dall’Istat negli scorsi giorni, è stata dello 0,2%, al di sotto della media europea.
Ma lo scenario per la fine dell’anno potrebbe essere migliore di quello stimato da molti istituti negli ultimi mesi. Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio, infatti, il Pil potrebbe aumentare dell’1% nel 2024, raggiungendo il tasso di crescita previsto dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel Def. Sempre, però, che si riesca ad attuare completamente il Pnrr, senza ritardi.
Per l’Ufficio parlamentare di bilancio la crescita proseguirà nella seconda metà dell’anno “a ritmi moderati”, ma sufficienti per raggiungere un +1% per il 2024. Stesso scenario atteso per il 2025, quando il Pil non decollerà e, anzi, resterà al di sotto delle previsioni del governo che si attendeva un +1,2%.