Una serie A verde nell’età e azzurra nella nazionalità. Senza alcuna riforma, né imposizione dall’alto il massimo campionato di calcio sta vivendo una metamorfosi: i protagonisti sono sempre più giovani italiani. Beninteso, tre la squadre che scendono in campo non prevale certo la linea della valorizzazione dei vivai. Ma qualcosa sta cambiando: chi punta sulla linea “verde-azzurra” inizia a raccogliere buoni frutti. Silvio Berlusconi ha cercato di fare il precursore, promettendo un Milan tutto italiano prima di uscire di scena cedendo alla nuova proprietà cinese. Ma la mano si vede. I rossoneri salgono in quota, al secondo posto, con l’Aeroplanino Montella con pieno di campioncini in erba. Il portiere Gianluigi Donnarumma è una certezza nell’undici titolare. Alessio Romagnoli è ormai un punto di riferimento della difesa, mentre sta crescendo il terzino Davide Calabria. A centrocampo Manuel Locatelli ha la stimmate del predestinato alla sostituzione di Pirlo, che al Meazza ha vissuto gli anni della consacrazione. Insomma, i ragazzi maturano e il Milan sogna il ritorno in Champions League dopo una lunga assenza.
LUNGIMIRANZA
L’incoraggiamento è arrivato comunque dalla provincia: il Sassuolo dell’ex presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, è un prodotto quasi del tutto made in Italy. I risultati sono gli occhi di tutti con l’approdo, e relativa bella figura, in Europa League. Mentre in serie A i neroverdi di Eusebio Di Francesco sarebbero quarti senza la sconfitta a tavolino subita contro il Pescara (per una piccola irregolarità nella comunicazione delle liste). Domenico Berardi è la star, ma il Sassuolo si gode la crescita di attaccanti di qualità come Matteo Politano, Federico Ricci e Pietro Iemmello, senza dimenticare centrocampisti di prospettiva come Lorenzo Pellegrini, Stefano Sensi e Luca Mazzitelli. La linea giovane è un successo su tutto il fronte: diverte il pubblico con un bel gioco e garantisce un ottimo ruolino di marcia in classifica. Lontano dal clamore c’è anche un’altra bella storia: il Torino affidato da Urbano Cairo a Sinisa Mihajlovic è in quarta posizione. In casa granata, tra una soddisfazione e l’altra, vedono splendere gioielli come il bomber Andrea Belotti, devastante anche nelle partite in cui non segna, o come i centrocampisti Marco Benassi, baby capitano dal cuore Toro, e Daniele Baselli. E vanno tenuto sotto osservazione i terzini Davide Zappacosta e Antonio Barreca, che stanno sbaragliando la concorrenza a suon di prestazioni convincenti.
Nella lista dei club della linea verde-azzurro non può mancare l’Atalanta, che si gode l’esplosione del goleador di Andrea Petagna, insieme alla maturazione dei difensori Mattia Caldara e Valerio Conti. Dopo una partenza incerta, la squadra sta spiccando il volo e comincia a divertire i tifosi. Meno green il Cagliari, che tra i giovanissimi in rosa vanta comunque il terzino Nicola Murru e il fantasista Nicolò Barella. I sardi hanno puntato su un’altra soluzione: giocatori di esperienza, in gran parte italiani. Ora sono a tre punti dalla seconda posizione. Segno che il Made in Italy funziona. Eccome.