C’è l’intesa al Senato sul testo riformulato dell’emendamento sul Superbonus al dl aiuti bis. Lo riferiscono i presidenti delle commissioni Bilancio e Finanze di Palazzo Madama e relatori del provvedimento, Daniele Pesco (M5s) e Luciano D’Alfonso (Pd), che esprimono soddisfazione e ringraziano governo e funzionari.
Trovata l’intesa al Senato sul dl Aiuti bis. Grazie alla ferma posizione del M5S il Superbonus è salvo
“È stato compiuto un passo decisivo verso lo sblocco dei crediti d’imposta legati al Superbonus e agli altri bonus edilizi” comunicano in una nota Gianmauro Dell’Olio ed Emiliano Fenu, capigruppo M5S nelle CommissionI bilancio e finanze del Senato.
“E decine di migliaia di imprese dell’edilizia, lavoratori e famiglie, possono tornare a respirare. Grazie alla ferma posizione del M5S – aggiungono i capigruppo M5S -, che a differenza degli altri partiti si era rifiutato di ritirare gli emendamenti ad hoc al Dl aiuti bis, chiedendo di votare la nostra proposta di correzione sul Superbonus, è appena arrivata una riformulazione del Mef che va nella direzione da noi auspicata: abolizione della responsabilità solidale per qualsiasi cessionario nel caso di Superbonus; abolizione della responsabilità solidale dei cessionari nel caso di crediti legati ad altri bonus edilizi generati dopo il decreto antifrode; abolizione della responsabilità solidale per i cessionari dei crediti legati agli altri bonus edilizi anche precedenti al decreto antifrode, a patto che ci sia un’asseverazione. Resta ferma in ogni caso la responsabilità dei cessionari per dolo o colpa grave”.
M5S: “È la vittoria di migliaia di imprese, lavoratori e famiglie”
“Con questa riformulazione – aggiungono dal M5S -, che riprende il principio espresso nella nostra precedente riformulazione del nostro emendamento, si apre una strada importantissima per sbloccare i crediti fiscali e dare nuova linfa alle troppe imprese che erano finite sull’orlo del baratro. E’ solo grazie all’insistenza e all’intransigenza del M5S, rifiutatosi di assecondare l’iniziale inerzia e arrendevolezza del Mef e delle altre forze politiche, che il sistema può essere restituito a tutte le sue potenzialità. È la vittoria di migliaia di imprese, lavoratori e famiglie”.