“Noi del Movimento 5 Stelle abbiamo indicato alcuni punti imprescindibili e abbiamo ottenuto che tutte le nostre indicazioni venissero recepite” nel testo di riforma dell’ergastolo ostativo approvato alla Camera. A dirlo è il deputato M5S e componente della Commissione giustizia, Eugenio Saitta.
Dopo le sentenze della Corte Costituzionale e di quella dell’Unione europea, dalla Camera arriva il via libera al testo di riforma dell’ergastolo ostativo. La nuova norma la soddisfa?
“Il testo che è stato approvato alla Camera e che ora passa al Senato è una buona sintesi. Noi del MoVimento 5 Stelle abbiamo indicato alcuni punti imprescindibili e abbiamo ottenuto che tutte le nostre indicazioni venissero recepite all’interno di un provvedimento che, ci tengo a sottolinearlo, ha ricevuto 285 voti a favore, 47 astensioni e un solo contrario”.
Anche chi non collabora con la giustizia potrà ottenere i benefici. Molti sostengono che ora anche boss e terroristi potranno ottenerli al pari di un condannato comune. Come stanno davvero le cose?
“Partiamo dall’inizio. A maggio dell’anno scorso la Consulta stabilisce l’incostituzionalità dell’obbligo del vincolo tra benefici penitenziari e collaborazione con la giustizia per tutti i condannati all’ergastolo per reati legati alla mafia. Ora si prevede che sia un organo collegiale, e non un singolo magistrato, a decidere sulla richiesta della concessione dei benefici (permessi premio, liberazione condizionale, lavoro esterno) da parte di condannati all’ergastolo per reati legati alla mafia. Qualora poi dall’istruttoria svolta emergano indizi in base a cui il condannato risulti avere ancora collegamenti con la criminalità organizzata o che sussista anche il solo pericolo di ripristino di legami, spetta proprio al detenuto fornire idonei elementi di prova contraria”.
Intanto il presidente di Antigone critica il provvedimento e parla di “occasione persa”. Come si spiega un giudizio tanto negativo?
“Dispiace per le affermazioni di Patrizio Gonnella che forse scaturiscono da una lettura frettolosa. La riscrittura del testo è stata costruita sulla base del patrimonio conoscitivo, normativo e giurisprudenziale nato dalle esperienze di contrasto alle mafie, tema che in questo caso il presidente di ‘Antigone’ sembra eludere completamente”.
Il prossimo scoglio è la riforma del Consiglio superiore della magistratura. Quale sarà la posizione del Movimento?
“Sui temi della giustizia la nostra posizione è chiara da sempre. Nella scorsa estate abbiamo contestato diversi punti della prima bozza di riforma del processo penale presentata dalla Guardasigilli Marta Cartabia e, grazie alla nostra battaglia, siamo riusciti a far introdurre dei correttivi. Daremo il nostro contributo anche sulla riforma del Csm, il cui testo base – non dimentichiamolo – è quello dell’ex ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede”.
Intanto arriva la proposta della ministra Marta Cartabia per il sorteggio nel Csm che riguarderà i collegi ma non i magistrati. Come giudica questa proposta?
“Per il M5S la riforma del Csm deve innanzitutto risolvere il problema delle ‘porte girevoli’, facendo definitivamente chiarezza sul legame tra politica e magistratura. Non abbiamo alcun pregiudizio sul sorteggio temperato, è chiaro che occorra una legge elettorale che freni il più possibile l’influenza del correntismo”.