“Stiamo attraversando un momento di grande entusiasmo. Abbiamo dato vita a oltre 200 gruppi territoriali, stiamo realizzando quell’architettura statuaria che avevamo previsto con il nuovo corso, dopo l’organizzazione centrale che ha richiesto fatica e più tempo del previsto. Abbiamo fatto un passo significativo, per la prima volta abbiamo votato e deciso a grande maggioranza di richiedere il 2×1000, siamo stati anche premiati, come prima volta, perché abbiamo avuto una somma consistente che andrà anche al finanziamento di progetti locali promossi dai gruppi territoriali. Non potevo destinarla tutta ma sarà strumento importante per alimentare anche l’azione politica sui territori e rafforzare la nostra presenza”. In queste poche parole è condensato tutto il senso di rinnovamento che, nonostante i ritardi e gli eccessivi rinvii che si sono succeduti, Giuseppe Conte sta apportando al M5S. Un compleanno, quello di ieri, all’insegna dunque dello sguardo in avanti e non di quello volto al passato.
Giuseppe Conte festeggia i 14 anni del M5S con 200 gruppi territoriali e lanciando il Firma Day sul salario minimo
La linea dell’ex presidente del Consiglio, d’altronde, è da sempre improntata a una profonda evoluzione senza però rinunciare ai princìpi che hanno distinto sin dalle origini il Movimento. Anche se questo significa far storcere il muso a più di qualcuno. Conte, infatti, ha colto l’occasione anche per rispondere all’europarlamentare pentastellato Fabio Massimo Castaldo che in un’intervista aveva espresso critiche nei confronti anche del Consiglio Nazionale 5 stelle. “L’europarlamentare – spiega Conte – ha posto domande sul Consiglio nazionale che è un organo che serve a definire l’indirizzo politico. Possiamo anche riunirci come Consiglio tutti i giorni, ma se poi succede che ci siamo riuniti per decidere la politica da adottare sull’Ucraina e poi di fatto l’europarlamentare, quando c’è da votare sul regolamento sulla produzione di munizioni, il cosiddetto Asap, si smarca a titolo personale, è inutile che si faccia un Consiglio nazionale al giorno”.
Il leader del Movimento blinda il limite dei due mandati. Confermato pure alle prossime
Conte non fa mai il suo nome, ma dichiara che così facendo non si è mostrato “leale nei confronti delle persone che hanno deciso delle cose all’unanimità”. “Se ci sono delle critiche costruttive soprattutto quando ci si avvicina al doppio mandato, bene”, osserva Conte che però ribadisce come la regola del doppio mandato “valga per tutti, anche per l’Europarlamento”. Insomma, nessun passo indietro su uno dei punti più discussi, anche prima delle elezioni politiche.
Il punto focale di ripartenza, però, è la presenza sul territorio, testimoniata dagli oltre 200 gruppi e comitati nati. Un pallino per Conte, evoluzione degli storici meet-up. È così, secondo l’ex premier, che potrebbe nascere “l’altro polo”, come l’ha definito. Una “terza via”. Focalizzata sopratutto sui temi sociali. Lavoro e sanità innanzitutto. Temi su cui, ha spiegato Conte, è possibile una convergenza col Pd di Elly Schlein, ma solo se – finalmente – alle parole seguiranno anche i fatti. Nel frattempo, i Cinque stelle non resteranno con le mani. A partire da domenica, quando Conte parteciperà alla raccolta firme per il salario minimo.