Continua inarrestabile la crescita del M5S mentre il Pd perde posizioni e il sorpasso dei pentastellati sui dem ormai non è più un tabù. È quanto emerge dalle intenzioni di voto rilevate da più sondaggisti, a venti giorni di distanza dal voto del 25 settembre.
Il M5S è a un passo dall’agganciare e superare il Pd. Tutti i sondaggi confermano questo trend. Baldassari: continua il travaso di voti
È il caso di Alessandra Ghisleri, con il suo sondaggio su La Stampa, e di Roberto Baldassari, direttore generale di Lab21.01 e professore di Strategie delle ricerche di mercato e di opinione di Roma 3.
A sentire la sondaggista il partito di Giorgia Meloni ha guadagnato un punto percentuale rispetto al giorno delle urne, raggiungendo quota 27%: complice il calo di Lega (-0,3%, 8,5%) e Forza Italia (-0,8%, 7,3%), Fratelli d’Italia può contare quasi sul doppio dei voti dei suoi alleati messi insieme.
Nel centrosinistra appunto si rileva la crescita del M5S, salito al 17,2% in 20 giorni: con +1,8% è il partito cresciuto maggiormente dalla data delle urne. Record al contrario, invece, per il Pd: è al 17,5%, in calo di 1,6 punti percentuali (il peggiore) e ormai tallonato dai grillini. Molto buono anche l’andamento di Azione-Italia Viva, che guadagna quasi un punto percentuale (+0,9) e con l’8,7% supera sia il Carroccio che Forza Italia.
A decifrare a La Notizia le ultime intenzioni di voto rilevate da Lab21.01 è lo stesso Baldassari: “A venti giorni di distanza si può notare come il risultato del centrodestra rimanga invariato. La crescita significativa di FdI e Lega, a discapito di Forza Italia, non cambia il totale della coalizione che rimane al 44,2%. Discorso diverso invece nell’emisfero del centrosinistra del campione degli intervistati laddove il M5S continua la sua corsa e crescita e arriva al 17,4%, mentre il Pd è assestato intorno al 17,6%. Dunque se da una parte il M5S guadagna lo 0,2% soltanto in questa settimana, continuando un trend di crescita forte e costante, allo stesso modo, come in un contro coro, cala ancora il Pd che perde lo 0,3%. Una crescita quella dei pentastellati che avviene quindi in maniera quasi sincronica rispetto alla decrescita dei dem”.
Al netto delle intenzioni di voto è possibile verificare anche un altro aspetto che aiuta a spiegare perché il M5S è quasi a un passo dall’agganciare e superare il Pd. La maggior parte del campione di italiani coinvolto nella rilevazione di Ghisleri pensa che nessuna forza politica rappresenta e si batte per le tematiche di sinistra (ambientalismo, pacifismo, lotta al precariato): si tratta del 33,5% degli intervistati. Chi ha risposto, tuttavia, pensa che a incarnare i temi della sinistra sia più il M5S (15,4%) che non il Pd (14%) o l’Alleanza Verdi-Sinistra Italiana (12,1%).
“Proprio l’analisi sui target di riferimento – ci spiega Baldassari – ci mostra come l’elettorato di centrosinistra si stia spostando verso il M5S riconoscendo nella forza politica guidata da Giuseppe Conte una leadership sui temi della sinistra, come fosse una reazione anche rispetto al governo nascente di centrodestra. Appare evidente che l’elettorato di centrosinistra, smarrito e orfano della guida del Pd, stia riconoscendo nel M5S il naturale baluardo per la difesa dei valori di sinistra”.
Altra questione, nel sondaggio Ghisleri, è quella della possibilità di avere dei tecnici nel governo. Ebbene il 73,8% degli intervistati ha dichiarato di essere rassicurato dalla eventuale presenza di tecnici nell’esecutivo Meloni.