Il Consiglio dei ministri, su proposta del premier Giuseppe Conte e del ministro della giustizia Alfonso Bonafede, ha approvato ieri un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di intercettazioni telefoniche e telematiche. Tra le altre misure, il testo prevede “una innovativa disciplina della conservazione e della consultazione, in forme telematiche, dei dati relativi alle intercettazioni nell’apposito archivio informatico che sarà gestito sotto la diretta vigilanza del Procuratore della Repubblica”.
Il provvedimento rende più rigorosa la normativa “in materia di intercettazioni mediante l’utilizzo di captatori informatici (cosiddetti trojan)” e introduce “un meccanismo, non obbligatorio, di acquisizione giudiziale anticipata delle intercettazioni nel corso delle indagini preliminari e, ove tale meccanismo non sia attivato dalle parti, una selezione delle intercettazioni rilevanti ed utilizzabili in sede di chiusura delle indagini preliminari”.
Il decreto-legge affida al pubblico ministero “il dovere di vigilanza affinché non siano trascritte in sede di verbalizzazione conversazioni o comunicazioni contenenti espressioni lesive della reputazione delle persone o quelle che riguardano dati personali definiti sensibili dalla legge, sempre che non si tratti di intercettazioni rilevanti ai fini delle indagini, in luogo della selezione da parte della polizia giudiziaria delle intercettazioni non utilizzabili”.
“Il completamento del percorso di sostanziale parificazione ai delitti di criminalità organizzata – ha riferito Palazzo Chigi a proposito della stessa norma -, almeno per quanto attiene alla disciplina delle intercettazioni, dei delitti contro la pubblica amministrazione commessi da pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio. Il testo prevede, infine, la proroga dell’entrata in vigore della nuova normativa al prossimo 29 febbraio”.
“Abbiamo approvato in consiglio dei ministri il decreto legge sulle intercettazioni, uno strumento irrinunciabile per le indagini. Adesso elaboriamo un sistema moderno e digitale: ci saranno maggiori garanzie per trovare un punto di equilibrio tra l’esigenza delle indagini, la tutela della riservatezza e il diritto di difesa”, ha scritto su Facebook il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.