“Come si dice a Oxford sono ‘cassate’… che leggo sui giornali dal primo giorno che abbiamo giurato. Dicono che siamo litigiosi, fascisti, razzisti… Dopo nove mesi gli italiani hanno toccato con mano: abbiamo fatto tante cose e tante le stiamo preparando. Al di là delle chiacchiere che posso fare con il presidente Conte davanti a un buon bicchiere di rosso, il Governo va avanti, figurarsi se mollo”. E’ quanto ha detto il vicepremier, Matteo Salvini, nel corso di un’intervista all’emittente fiorentina Lady Radio sui litigi nel Governo.
“Confindustria – ha aggiunto il leader della Lega – ci desse una mano, facesse delle proposte. Sui giornali ci attacca e poi chiede incontri. Io parlo tutti i giorni con piccoli imprenditori, artigiani, commercianti. Forse i grandi industriali erano abituati troppo bene dalla sinistra: qualunque cosa chiedevano gli veniva concessa. Ma Italia è fatta dai piccoli imprenditori, artigiani, commercianti. Non solo da grandi banche e imprese”.
Il ministro dell’Interno ha poi annunciato che a giugno arriverà la dotazione delle pistole elettriche per le forze dell’ordine “così come è negli altri Paesi del mondo”. “Sono già arrivati 46 poliziotti – ha aggiunto Salvini – e altri sono in arrivo come avevo promesso”. Il vicepremier ha ricordando che arriveranno anche carabinieri e finanzieri, “oltre ai vigili del fuoco. In tutta Italia quest’anno assumiamo 8 mila forze dell’ordine grazie ai soldi risparmiati sull’immigrazione, con i porti chiusi e le espulsioni. Chiaramente non facciamo miracoli o tutto in nove mesi”.
“Magari ora a Firenze verrò più spesso… chissà che non ci torni un po’ più spesso” ha aggiunto il leader del Carroccio rispondendo a chi gli chiedeva se la città possa diventare per lui quella del ‘cuore’, senza citare ma chiaramente riferendosi alla storia con Francesca Verdini, la figlia dell’ex coordinatore nazionale di Forza Italia Denis Verdini. “Ieri ci sono stato 12 ore anche a lavorare – ha aggiunto -, leggendo carte…”.
“In due mesi si conoscono persone, progetti e programmi”, ha poi aggiunto Salvini parlando di Ubaldo Bocci, candidato sindaco per il centrodestra a Firenze “dove c’erano molti candidati di livello: prima non era facile candidarsi per il centrodestra”. “Credo sia la prima volta – ha aggiunto il leader della Lega – che il centrodestra dà un’alternativa concreta ai fiorentini, c’è una possibilità di cambiamento”.
“Per questo – ha detto ancora il vicepremier – anche l’attuale sindaco Dario Nardella è un po’ preoccupato, anche perché il 26 maggio scelgono i fiorentini. In democrazia è bello così. Se lui fosse tranquillo e avesse fatto un sacco di belle cose forse non starebbe a preoccuparsi di Salvini, della Lega, di Bocci. Non solo a Firenze ma anche a Prato, a Livorno, li vedo un po ‘ nervosetti”.
Ma una frase, attribuita da Repubblica allo stesso Salvini, ha fatto arrabbiare il vicepremier e leader del M5S, Luigi Di Maio. “Oggi Repubblica attribuisce a Matteo Salvini una frase – scrive il M5S -, che potremmo sintetizzare in: ‘Qui o comando io o faccio cadere il governo’. Se fosse vera sarebbe gravissima. Ci auguriamo smentisca, anche perché di uomini soli al comando come Renzi e Berlusconi ne abbiamo già avuti. Se c’è qualcuno che comanda per noi sono gli italiani”. “Se fosse vera la frase, sarebbe grave”, ha poi aggiunto Di Maio a Rtl 102.5. “Spero la smentisca, se fosse vera non lo riconoscerei”, ha concluso,