L’invito del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ai membri dell’Alleanza atlantica a far cadere il divieto di usare le armi fornite all’Ucraina per colpire obiettivi militari in Russia viene respinto al mittente dal governo italiano.
La Lega attacca: il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo parla di “furore bellicista” e mette in guardia dal rischio di una “guerra nucleare” con Mosca. Il segretario Matteo Salvini alza la voce: “Stoltenberg o ritratta o chiede scusa o si dimette”. Il vicepremier non ha dubbi. “Perché per parlare di guerra – aggiunge – per parlare di usare le bombe o i missili o le armi italiane che abbiamo mandato all’Ucraina per difendersi sul suo territorio invece per combattere, colpire e uccidere fuori dal suo territorio, può farlo non in nome mio, non in nome della Lega, non in nome del popolo italiano”.
Più tardi il partito di via Bellerio fa sapere in una nota che “La Lega è pronta a depositare un ordine del giorno o una interrogazione finalizzate a censurare le parole di guerra del Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Primo firmatario, Claudio Borghi”.
Il governo respinge l’invito di Stoltenberg
Interviene Giorgia Meloni. “Non so perché – dichiara – Stoltenberg dica una cosa del genere. Bisogna essere molto prudenti. Sono d’accordo sul fatto che la Nato deve mantenere la sua fermezza, non deve dare segni di cedimento. Sono molte le dichiarazioni discutibili. Ricordo Macron. Io consiglio maggiore prudenza. È importante che la Nato continui a mantenere il sostegno all’Ucraina per raggiungere la pace”.
E ancora: “Penso che fermo restando che la guerra porta con sé sempre incognite mi pare abbastanza controproducente questo racconto allarmante per il quale l’Europa sarebbe sull’orlo di un conflitto più ampio. E’ irresponsabile – ha aggiunto – il gioco di chi alimenta questo per raggranellare qualche voto”.
Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha frenato: “Siamo parte integrante della Nato ma ogni decisione deve essere presa in maniera collegiale. Lavoriamo per la pace. Non manderemo un militare italiano e gli strumenti militari mandati dall’Italia vengono usati all’interno dell’Ucraina”.
E il ministro della Difesa Guido Crosetto rincara la dose. “Non esiste un segretario Nato o una nazione che decide la linea per tutte le altre”, spiega il ministro in un’intervista a La Stampa, sottolineando che “vale per Stoltenberg. Ma vale anche per Macron, quando ha detto ‘Manderemo i nostri soldati in Ucraina’”.
L’avvertimento di Mosca agli Usa e l’appello di Zelensky
E Dmitrij Medvedev, numero due del Consiglio di sicurezza di Mosca, avverte: “Colpire i nostri obiettivi da parte degli americani significa iniziare una guerra mondiale, e un ministro degli Esteri, anche di un Paese come la Polonia, dovrebbe capirlo”, scrive sui social, replicando a un’intervista del ministro polacco al Guardian, all’indomani anche delle parole del segretario generale della Nato.
Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato il presidente americano Joe Biden e quello cinese Xi Jinping a partecipare al vertice di pace in Svizzera. “Faccio appello ai leader del mondo – ha detto Zelensky in un videomessaggio – al presidente americano Biden e al presidente cinese Xi: per favore, sostenete il vertice di pace con la vostra leadership e la vostra partecipazione personale”.