Il Governo del Libano si è dimesso. Lo ha annunciato il primo ministro, Hassan Diab (nella foto), in un discorso alla nazione. “Ogni singolo ministro di questo governo si è impegnato a fondo, non abbiamo altri interessi oltre a quello di salvaguardare lo Stato”, ha detto Diab. Diab ha detto che quanto accaduto, riferendosi al disastro di martedì scorso, “è il risultato di una corruzione cronica” che ha impedito una gestione efficace del Paese. “La rete della corruttela è più grande di quella dello Stato”, ha aggiunto.
“Questo disastro – ha detto, invece, il vicepremier e ministro della Difesa del Libano, Zeina Akar – richiede le dimissioni del governo e non dei singoli ministri. La governance è una responsabilità. la rivoluzione è una responsabilità, la giustizia è una responsabilità, l’informazione è una responsabilità e le dimissioni sono una responsabilità. A che punto siamo in tutto questo? E per il Libano, spero che tutti abbiano la saggezza di unirsi perché i pericoli sono esistenziali e non circostanziali”.
“Questo – ha aggiunto il viceministro libanese – è il motivo per cui spero in un accordo su un nuovo governo con integrità ed efficienza il prima possibile. Ho deciso di lasciare circa un mese fa perché sentivo che non eravamo produttivi alla luce di queste difficili condizioni, ma mi sono astenuto perché sento una grande responsabilità. Dopo il disastro, la sfida è diventata più grande. Dopo le dimissioni del governo, continuerò a lavorare fino all’ultimo, ufficialmente e personalmente, per alleviare il dolore”.