Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, punta al provvedimento disciplinare contro la giudice Iolanda Apostolico, che ieri non ha convalidato il trattenimento nel cpr di altri quattro migranti. La giudice di Catania è al centro della bufera dopo la pubblicazione (da parte di Matteo Salvini) di un video del 2018 in cui si vedeva la stessa magistrata manifestare contro il mancato rilascio dei profughi a bordo della nave Diciotti.
Nordio apre un’inchiesta preventiva inviando a Catania gli ispettori ministeriali: dovranno verificare se la giudice può essere messa sotto inchiesta disciplinare per la partecipazione alla manifestazione del 2018. Una scelta evidentemente politico che punta a proseguire la crociata della maggioranza contro la giudice di Catania.
Nordio e il governo dichiarano guerra alla giudice Apostolico
Nordio si impegna in prima persona contro la giudice, confermando la guerra che il governo sta facendo a Iolanda Apostolico, che ha già due volte smentito i decreti governativi sul trattenimento dei migranti nei cpr.
Gli ispettori dovranno verificare un fatto risalente a cinque anni fa, compito tutt’altro che semplice. Peraltro non è chiaro quali siano le accuse mosse alla giudice e su cosa debbano effettivamente svolgere gli approfondimenti. Inoltre gli ispettori non possono entrare nel merito delle decisioni, ma solo verificare il rispetto dei tempi.
Nordio rischia così uno scontro con la magistratura, non potendo contare sul Csm, da cui si aspettava un provvedimento che portasse al trasferimento d’ufficio della giudice Apostolico per risolvere senza uno scontro politico la vicenda. Per il momento il Consiglio superiore della magistratura ha rinviato ogni discussione alla prossima settimana. E nel frattempo non si è mosso neanche il procuratore generale della Cassazione. Così Nordio punta a un’azione politica con l’invio degli ispettori a Catania. Un’operazione che di certo non contribuisce a placare gli animi e, anzi, sembra una vera e propria dichiarazione di guerra del governo a una giudice.