“Alla scadenza prevista, non è stata formalizzata l’offerta vincolante da parte del consorzio. Quindi rimane l’offerta di Fs e Delta. Vediamo se si confermerà l’interesse di Lufthansa. In questo momento è chiaro che non abbiamo una soluzione di mercato a portata di mano”. E’ quanto ha detto il premier Giuseppe Conte sottolineando che “in realtà la soluzione” di mercato “è preferita dal governo. Valutiamo e stiamo valutando proprio in queste ore delle alternative”.
Il governo, dunque, cerca strade alternative per risollevare le sorti di Alitalia. L’obiettivo di “rilanciare” e non solo “salvare” la compagnia è quello del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, e, prima, del suo predecessore Luigi Di Maio. Il piano finora non è riuscito. I motivi sono noti, la doppia partita giocata da Atlantia con il dossier concessioni autostradali sempre intrecciato, in questi mesi, a quello del rilancio del vettore. Non per motivi politici ma semplicemente finanziari: senza i ricavi delle concessioni autostradali diventa difficile impegnarsi “in un’operazione onerosa di complessa gestione ed elevato rischio” come quella Alitalia, ha scritto la holding dei Benetton. Un’altra causa per la quale la newco non è riuscita a decollare è stata la prudenza di Delta e Lufthansa a impegnarsi come partner industriali alla guida del consorzio. Richiesta, quella di un partner industriale forte, fatta sia da Atlantia che da Fs. Al momento tra le ipotesi allo studio del Governo per risolvere la questione c’è quella di nominare un super-commissario.
In attesa della lettera dei commissari che gli prospetti la situazione in modo ufficiale, Patuanelli starebbe vagliando le varie opzioni sul tavolo dopo che, allo scadere del termine del 21 novembre, Fs ha chiesto ancora tempo. Il commissario, sostituirebbe gli attuali, Daniele Discepolo, Enrico Laghi e Stefano Paleari, e verrebbe affiancato da un esperto del settore con il compito di rendere la società più appetibile. Una nuova struttura commissariale potrebbe avere più chance di avere il via libera dall’Ue per i 400 milioni di euro di prestito con meno rischi di incorrere nella procedura per aiuti di stato. Le risorse garantirebbero la continuità aziendale necessaria per permettere al super-commissario di sottoporre Alitalia alla cura dimagrante richiesta dai suoi pretendenti, Lufthansa in primis ma negli ultimi giorni anche Air France.
Interpellata sulla questione dall’AGI, nei giorni scorsi, la compagnia francese non ha smentito l’interesse a entrare nel capitale della newco. I commissari stanno cercando di capire fino a che punto i francesi, che sono partner di Delta in Blue Sky, vogliono impegnarsi nella newco. A quel punto però sarebbe necessario un impegno maggiore del 37,5% di Fs nel costituendo consorzio ma anche della stessa Delta. Della questione ha parlato ieri il premier Giuseppe Conte. “Con Patuanelli stiamo lavorando intensamente perchè Alitalia parli italiano. Se dovrà interloquire con americani o tedeschi dipenderà da chi offrirà maggior sponda per rilanciare il piano industriale italiano.