Per fortuna che questo è il momento di dare e non di togliere, come prometteva Mario Draghi alle Camere quando cercava i voti della prima fiducia al suo governo. Da allora le cose sul piano economico vanno molto peggio, eppure ieri Palazzo Chigi avrebbe chiuso a qualsiasi ipotesi di proroga sul Superbonus 110%, cioè la misura che più di tutte ha spinto l’edilizia, e a cascata il Pil nazionale.
Esauriti tutti i 33,3 miliardi stanziati per il Superbonus fino al 2036. Le richieste sarebbero già a 33,7 miliardi
A decretare il ritiro di questa ennesima bandiera dei Cinque Stelle è stato il tecnico di turno, questa volta il capo di gabinetto del Ministero dell’Economia e Finanze, Giuseppe Chinè, nel corso di un vertice alla Camera tra la maggioranza e l’Esecutivo. Il problema è il solito: si sono esaurite le coperture e Draghi non intende più scucire un euro. Secondo gli ultimi dati forniti dall’Enea, a maggio scorso erano già esauriti tutti i 33,3 miliardi stanziati per il Superbonus fino al 2036, e anzi le richieste sarebbero già a 33,7 miliardi.
I motivi di tale sforamento sono molteplici: si va dalle truffe – ieri in Campania ne è saltata fuori un’altra da oltre 770 milioni – al caro materiali, sino ai ritardi nei lavori e, soprattutto, alla paralisi del sistema della cessione dei crediti d’imposta da parte delle banche. Per quest’ultimo punto è arriva però un’apertura del governo, anche allargando le maglie dei soggetti, diversi dalle banche, ai quali poter cedere il credito fiscale e aiutare così migliaia di famiglie e imprese. Una soluzione che però si presta ai giochetti dei soliti truffatori.
A Napoli scoperta una maxi truffa ai danni dello Stato
Ne è la prova l’ennesima maxi truffa ai danni dello Stato accertata dalla Guardia di Finanza, con 143 persone fisiche e giuridiche coinvolte, individuate tra le province di Napoli e Caserta, per un raggiro su bonus edilizi e canoni di locazione, previsti dal cosiddetto decreto Rilancio, stimato in 772 milioni di euro.
Un raggiro che vedeva dei parcheggiatori abusivi sfruttare i bonus senza titolo, o degli imprenditori che hanno svolto l’attività per un solo giorno. Tra questi, anche soggetti segnalati per contiguità con la Camorra, oltre che privi di partita Iva e altre autorizzazioni. Furbi che asserivano di aver consegnato lavori di ristrutturazione per milioni di euro, come un detenuto a Santa Maria Capua Vetere che invece non ha fatto un bel niente.
“L’attività illecita oggetto di accertamento è di tale gravità per l’elevatezza delle somme negoziate, da poter concretamente determinare un sensibile nocumento alle risorse pubbliche, depauperate e distolte dalla loro corretta destinazione alla riqualificazione del patrimonio immobiliare nazionale e all’attuazione della transizione ecologica, obiettivi di fatto divenuti di più difficile conseguibilità”, ha spiegato il procuratore di Napoli Nord, Maria Antonietta Troncone.
Insomma una truffa gigantesca che per quanto faccia indignare troverà sempre meno spazio sui giornaloni rispetto alle gesta dei percettori indebiti del Reddito di cittadinanza. E pazienza se i dati reali smentiscono la retorica dei giovani senza voglia di lavorare, o della grande platea dei percettori del sussidio priva di una reale necessità di un sostegno economico. A fare il punto è stata la stessa Guardia di Finanza lo scorso 22 giugno con un report che ha fatto luce sul monte delle frodi e dei raggiri, avvenuti tra gennaio 2021 e maggio 2022, contando quasi 6 miliardi di euro sottratti illecitamente allo Stato.
Un grande sacco dove le irregolarità riscontrate nel settore degli appalti toccano la ragguardevole cifra di 1,4 miliardi, mentre le frodi sul Reddito di cittadinanza si fermano a 288 milioni di euro. Ciò nonostante la battaglia ai poveri è senza quartiere, mentre delle imprese che prelevano molto di più si parla meno. In ogni caso ad andarci di mezzo saranno quelle persone che a causa di tante truffe perderanno i sostegni.