Potrebbe approdare già domani sul tavolo del Consiglio dei ministri il decreto attraverso il quale il Governo intende erogare rapidamente indennizzi e ristori, anche a fondo perduto, alle aziende e ai lavoratori maggiormente colpiti dalle nuove restrizioni introdotte per arginare la seconda ondata dell’epidemia di Covid-19. “Il fondo perduto a cui stiamo lavorando nel decreto ‘ristori’ andrà dal 100% al 200% del calo del fatturato. In sostanza da 3 a 6 volte la percentuale garantita con il decreto rilancio” ha spiegato la vice ministro dell’Economia, Laura Castelli. “Un supporto immediato a tutte quelle attività che, per le disposizioni del Dpcm, dovranno chiudere o limitare gli orari di apertura”, ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo: “Stiamo chiedendo loro un grande sacrificio per garantire il benessere di tutti. E’ giusto che lo Stato si schieri dalla loro parte”.
Già in mattina anche il vice ministro all’Economia, Antonio Misiani, aveva parlato (leggi l’articolo) dell’introduzione di un pacchetto di sei misure urgenti per destinare contributi a fondo perduto alle imprese, la cassa integrazione per i lavoratori, il credito d’imposta per le attività in affitto, il rinvio del pagamento dell’Imu, ulteriori aiuti per i lavoratori non dipendenti, mensilità per il reddito di emergenza oltre a 18 settimane in più di Cig.
“La risposta che serve dare al nostro sistema produttivo – affermano i deputati del M5S in Commissione Attività Produttive alla Camera -, in particolare ai settori messi in crisi dall’emergenza sanitaria e dalle chiusure, deve essere veloce e automatica. Ne siamo convinti e sappiamo che il governo lavorerà in questo senso. I contributi a fondo perduto per le aziende, la cancellazione della rata dell’Imu di dicembre e il credito di imposta per gli affitti, tra le altre cose, non dovranno trovare ostacoli burocratici per poter essere efficaci”.
“La collaborazione di tutti in questa fase è necessaria. Non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo comune – aggiungono i parlamentari pentastellati – che è quello di ristorare in maniera automatica, con bonifici diretti, tutte le aziende che subiranno un’importante perdita di fatturato, in particolare nel settore della ristorazione, dello spettacolo, dello sport, nella filiera agroalimentare. Sappiamo che questo ulteriore periodo di chiusura metterà a dura prova molte attività, ma è necessario che lo Stato dimostri di essere al fianco di tutti i settori colpiti, senza limitazioni, per dare loro il supporto che meritano e che è necessario all’intero sistema economico”.
“Mai come in questo momento siamo chiamati ad essere uniti e responsabili. Mai come adesso tutti dobbiamo fare squadra per fronteggiare il virus. Serve solidarietà nei confronti di chi sta soffrendo e il governo deve impegnarsi al massimo per sostenere chi si trova in difficoltà” scrive, invece, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “La propaganda politica – aggiunge l’esponente dell’Esecutivo – va messa da parte perché adesso rischia solo di alimentare tensione e rivolte sociali. Rimaniamo uniti, facciamolo per gli italiani e non perdiamo di vista l’obiettivo: superare questa crisi pandemica e tutelare chi non è garantito”.
“La nuova stretta governativa legata all’emergenza sanitaria – scrive in una nota la Cna -, seppur motivata dalla priorità di garantire la salute, rischia di mettere definitivamente al tappeto interi settori dell’economia italiana, innescando una crisi sociale pericolosa e senza precedenti nella storia repubblicana. Chiediamo ristori reali commisurati alle perdite subite, immediati e destinati a tutte le imprese interessate dal provvedimento in aggiunta alla sospensione delle cartelle esattoriali, alla cancellazione dell’Imu, ai crediti d’imposta per affitti e bollette, alla cassa integrazione per i dipendenti. Alle 400mila imprese della ristorazione, del cinema, del benessere, degli eventi, del commercio e del turismo, direttamente colpite dal Dpcm, va aggiunto oltre un milione di imprenditori e professionisti delle filiere, che hanno altrettanto diritto in tempi rapidi a ristori adeguati al danno”.
“La chiusura delle attività di spettacolo, cultura e tempo libero – aggiungono dalla stessa Confederazione nazionale dell’artigianato e della Pmi – può avere pesanti ricadute sul sistema Italia peraltro a fronte di non accertate conseguenze dirette sulla diffusione del contagio. A tal fine sarebbe, ed è, stato sicuramente più efficace assicurare la distanza interpersonale sui trasporti pubblici, avvalendosi delle disponibilità che abbiamo più volte dichiarato dei mezzi delle imprese private del trasporto persone, compresi autonoleggio e taxi. Più controlli mirati e meno interventi a pioggia avrebbero sortito risultati maggiormente efficaci sul fronte della prevenzione. Cna chiede, infine, da subito la convocazione di un tavolo permanente di confronto operativo, con le Parti Sociali che hanno firmato i protocolli di sicurezza, per riprendere il proficuo confronto con il governo aperto a primavera”.