Per i Benetton e per gli altri signori del casello la pacchia è finita. Il Governo è compatto sulla revoca delle concessioni. Finiti i tempi in cui la Lega salvava i potenti che riempivano le loro casse senza spendere un euro nelle manutenzioni della rete autostradale. Lo ha ribadito anche venerdì il M5S. A specificare quale è la linea dei giallorossi sulle autostrade ieri è stato il capo politico dei pentastellati, Luigi Di Maio. “Il Governo è compatto – ha dichiarato il ministro degli esteri – e lo è il Movimento 5 Stelle sulla revoca della concessione autostradale a Benetton”. E ancora: “Ricordo tanti episodi in cui la Lega chiese di non togliere le concessioni ai Benetton. In più casi abbiamo avuto o lo stesso Salvini o persone come l’ex viceministro Rixi che si sono posti contro la revoca delle concessioni”.
Di Maio ha poi aggiunto che sulla revoca delle concessioni vi potrà essere “la più grande risposta di uno Stato nel farsi rispettare riguardo a delle dinamiche del passato che non devono più ripetersi. Dinamiche in cui si facevano contratti che qualsiasi imprenditore vorrebbe, perché diceva che qualsiasi cosa fai veniva garantito il 7% dei profitti e puoi anche non fare la manutenzione. Questa storia è finita”. Una posizione che il capo politico del Movimento 5 Stelle condivide anche con Alessandro Di Battista. “Accelerate sul conflitto di interessi, sulla nazionalizzazione di autostrade, sulla commissione di inchiesta sul finanziamento ai partiti, sul recupero dell’Imu non versato dagli istituti religiosi. Vedrete che i renziani passati a Italia “Morta” o quelli lasciati a fare politicamente da “palo” nel Pd in Parlamento voteranno tutte le nostre proposte anche perché, se si dovesse andare ad elezioni adesso, non solo prenderebbero meno voti di Calenda ma molti di loro perderebbero l’immunità parlamentare e mai come ora credo ne abbiano bisogno…”, ha scritto l’ex parlamentare in un lungo post su Facebook indirizzato agli onorevoli pentastellati.
A sostenere che la revoca non sarà un’operazione semplicissima è invece il viceministro alle infrastrutture e trasporti, Stefano Buffagni. “Non si tratta di revoca della concessione – ha dichiarato l’esponente pentastellato – ma di risoluzione unilaterale per mancata custodia, la questione è che non si può accettare che non ci sia sicurezza. La risoluzione non è così banale come la fa passare qualcuno”. Ad avanzare qualche dubbio sulle modalità della revoca ieri, per quanto riguarda gli alleati di governo, è stata Raffaella Paita, capogruppo di Italia Viva in Commissione trasporti alla Camera.
“Considerata la complessità della materia – ha affermato la capogruppo renziana a Montecitorio – vorremmo allora capire se è stata individuata anche la soluzione necessaria alla revoca effettiva. E come il Governo intende gestire il tema delle concessioni in futuro. Quello tecnico è un fattore fondamentale e vorremmo per questo che tale aspetto fosse chiarito perché senza di esso gli annunci di revoca rischiano di trasformarsi in puri slogan”. La strada però è ormai tracciata e non c’è casello che può fermare i giallorossi.