di Nicoletta Appignani
E’ sempre stata lì, di fronte alla lapide di Miranda Ferrante. Una statuetta preziosa. Molto rara. Proveniente dall’Asia negli anni Sessanta. Era nel cimitero comunale di Colleferro, tra i lumini di plastica e i fiori posati la domenica da chi si reca a trovare i propri cari. Ed oggi quell’oggetto è un mistero che si aggiunge al giallo sulla morte della ballerina. Il dubbio, infatti, è che a posarla lì sia stato il padre del bambino della giovane donna, di cui ancora non si conosce l’identità, anche se in questi giorni gli investigatori che seguono il caso stanno indagando per far luce su questo aspetto della storia.
Perché forse quell’uomo nell’ombra potrebbe sapere cos’è accaduto nella notte di quel lontano 12 luglio 1960, dove e perché la giovane Miranda sia morta.
“È lì da sempre”, racconta oggi Maurizio, il figlio della donna, che all’epoca della morte della madre aveva appena due anni. Quel bambino cresciuto prima in un istituto di suore, di cui non si sa chi abbia pagato la retta, e poi affidato alle cure della zia: la sorella di Miranda, che però gli ha sempre tenuta nascosta la parentela, scoperta da lui stesso a ventiquattro anni.
Ma oggi Maurizio, cinquantacinquenne, è deciso a squarciare quel velo di mistero per capire cosa sia davvero accaduto alla madre. E per scoprire chi sia il padre. Forse, appunto, lo stesso uomo che ha lasciato la statuetta di fronte alla lapide di Miranda.
“Ricordo che da bambino, quando andavo al cimitero con mia zia, vedevo quella statuetta sulla tomba di sua sorella – spiega Maurizio – Poi, quando ho deciso di indagare, ho iniziato a chiedere informazioni. Sono addirittura andato da un monaco buddista”.
Ma perché è così importante quella statuetta? Gli investigatori che si occupano del caso, il presidente della Italdetectives Bernardo Ferro e il criminologo Gianfranco Marullo, l’hanno fatta analizzare.
Scolpite, ci sono tre figure femminili: le apspar. Spiriti femmine delle nubi e delle acque, narrate nelle mitologie indù e buddista. Danzatrici celesti. Si tratta quindi di un oggetto posto davanti alla lapide in omaggio a Miranda, ballerina del Kursaal alla fine degli anni ‘50.
Ma chi, in quel periodo, aveva contatto con una realtà distante come quella asiatica? Chi aveva la possibilità di viaggiare e di entrare in possesso di un oggetto del genere? Qualcuno che probabilmente, a quella giovane ragazza morta in circostanze misteriose, doveva essere profondamente legato. Abbastanza da lasciare un oggetto di tale valore di fronte alla sua romba all’interno di un cimitero.