Sono due i nomi che mancano per completare la commissione parlamentare d’indagine che avrà il compito di fare luce sui casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. I nomi sono quelli appartenenti al gruppo di Forza Italia. Ad indicarli dovrebbe essere il capogruppo in Senato, Maurizio Gasparri, che, al momento, però, fa melina.
Mancano due nomi per completare la Commissione parlamentare d’indagine che avrà il compito di fare luce sui casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori
Dopotutto il 9 novembre scorso, quando c’è stato l’ok definitivo al Senato all’istituzione della commissione, il senatore aveva espresso qualche dubbio dicendo che “il Senato e la Camera non possono permettere che diventi un teatrino mediatico, come alcuni programmi televisivi che hanno messo sotto processo Giovanni Paolo II. Personalmente”, aveva detto, “non sono disposto a tollerarlo”. Poi, però, il voto era stato unanime. Eppure, finché la commissione non sarà al completo, i lavori non potranno partire, ritardando ancora la possibile e tanto attesa svolta su due dei casi più misteriosi della Prima Repubblica.
A puntare il dito contro Gasparri è Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, la quindicenne scomparsa nel lontano 1983, che sui social denuncia: “Tutti in quest’ultimo mese si sono impegnati affinché questa commissione potesse partire, tranne il sig. Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato, che ancora non ha presentato i due nomi che mancano ai 40 affinché i presidenti di Camera e Senato possano così convocarli per dare inizio ai lavori. Sono tutti pronti”, continua Orlandi, “ma il sig. Maurizio Gasparri ha deciso evidentemente che 40 anni di attesa non sono ancora sufficienti. Purtroppo non si rende conto di quanto possa essere imbarazzante e soprattutto poco rispettoso il suo comportamento”.
Solo Forza Italia non ha indicato i nomi per avviare l’inchiesta parlamentare sulla scomparsa della ragazza
Bisogna attendere insomma che il capogruppo in Senato di Fi si faccia avanti proponendo i due nomi. La lista è praticamente ultimata: Fratelli d’Italia conta 12 commissari (Foti, Iaia, Matera, Trancassini, Ciocchetti, Roscani, Varchi, Campione, De Priamo, Scurria, Rosa e Rapani); il Pd 6 (Morassut, Gianassi, Cuperlo, Parrini, Malpezzi e Verini), la Lega altrettanti (Marchetti, Matone, Panizzut, Bizzotto, Paganella, Pirovano), 4 il Movimento 5 Stelle (Silvestri, Ascari, Maiorino e Nave).
Nella lista, che è ancora ufficiosa, figurano anche Calenda, Pastorino e altri. Orlandi, intanto, sul suo profilo Facebook ha pubblicato anche una foto del senatore Gasparri accanto al cardinale Giovanni Battista Re, uno dei testimoni e una delle persone a cui era indirizzata la presunta “nota spese” su Emanuela Orlandi, il quale, secondo Pietro, dovrebbe essere ascoltato dal Tribunale vaticano. A corredo della foto ha scritto: “Sicuramente il cardinale avrà apprezzato”.