Quando racconteremo questo tempo tra qualche anno stenteranno a crederci. A finire sotto gli strali della Lega questa volta è lo scrittore già vincitore del Premio Strega Paolo Cognetti con il suo romanzo “Giù nella valle” pubblicato da Einaudi. Cognetti ospite a Radio Deejay ha descritto lo sfondo ambientale del suo ultimo romanzo, Valsesia, un luogo dove “piove sempre ed è soprannominata ‘il pisciatoio d’Italia’, ma io le voglio bene” spiegando che si tratta di “una valle più sporca, più rovinata, industrializzata, quasi una periferia urbana, dove Milano e Vercelli allungano i loro tentacoli. Ci sono il bowling, i cementifici, le cave…”.
A finire sotto gli strali della Lega questa volta è lo scrittore già vincitore del Premio Strega Paolo Cognetti con il suo romanzo “Giù nella valle”
Il presidente dell’Unione montana della Valsesia, Francesco Pietrasanta, sindaco di Quarona per la Lega, ha impugnato carta e penna per scrivere un comunicato dall’eloquente titolo “Delirio Cognetti” lamentando “le esigenze narrative” dello scrittore “senza alcun rispetto per la storia di questo territorio e dei suoi abitanti”. “Il suo lavoro è inventare storie, – tuona il leghista – ma non può farlo a danno dei luoghi che cita e delle persone che li popolano”. A Pietrasanta non vanno giù i personaggi che “fumano come se non ci fosse un domani e prima di tornare a casa passano dall’osteria a ubriacarsi. Le donne li attendono con pazienza, mandano avanti la casa, sopportano le brutalità e gli eccessi dei mariti”.
Nella foga dell’egemonia culturale ora la politica vorrebbe permettersi di giudicare la finzione letteraria, desiderando libri come opuscoli della pro loco. Arte e cultura finiscono nel calderone della politica con ill desiderio di instradare perfino la letteratura. Esattamente come il fascismo.