Alla Siae nessuno vuole commentare l’accordo dei giorni scorsi tra Soundreef e il trust inglese che gestisce i diritti musicali di Giancarlo Bigazzi, il compositore e paroliere fiorentino scomparso nel 2012 dopo aver scritto canzoni famosissime, come Ti amo, Gloria, Lisa dagli occhi blu, Rose rosse, Montagne verdi, Gli uomini non cambiano, Non amarmi e talmente tante altre da aver venduto 200 milioni di dischi. I rapporti tra la storica società degli autori e il gruppo di collecting privato guidato da Davide D’Atri erano diventati nei mesi scorsi più distesi, e forse anche per questo Siae ha scelto il silenzio di fronte alla decisione degli eredi, e di chi rappresenta i diritti di Bigazzi, che ha sorpreso molti.
La Notizia è andata però a scavare nell’operazione, facendo due scoperte ancora più sorprendenti. La prima riguarda l’amministratore del trust di diritto britannico che ha firmato l’accordo con Soundreef. Si tratta del professore Fernando Colao, un chirurgo ortopedico balzato agli onori delle cronache due anni fa per una condanna a 2 anni e 4 mesi per reati fiscali contestati anche ad altri familiari, tra cui il padre Aldo, la madre e la sorella Alessandra. La vicenda era emersa in seguito alla separazione di Colao dalla moglie, e aveva portato ad accertare un’imponente evasione tributaria, con passaggi di denaro e di proprietà schermati da fiduciarie. A Colao furono anche confiscati beni per 3,5 milioni, una villa e alcuni appartamenti. Uno strano biglietto da visita, insomma, per un amministratore di diritti musicali che hanno un rilevante valore e che improvvisamente si spostano verso un gruppo privato, in un contesto normativo e di ulteriore accordo tra Siae e Soundreef che vieta espressamente la concessione di anticipi e minimi garantiti.
Ciò nonostante la società privata porta a casa un nuovo importante repertorio musicale, come d’altra parte sta facendo a ritmi serrati negli ultimi anni. E qui salta fuori la seconda sorpresa: l’Agenzia delle Entrate del Lazio, con atto n. 101196/2019 risulta aver avviato un’istruttoria sull’attività svolta in Italia da Soundreef Ltd (la controllata britannica) dal 2012 al 2014. Anni in cui la società si è sviluppata, arrivando oggi a dichiarare sul suo sito web di gestire i diritti di 17.400 autori ed editori italiani, tra cui Fedez, Rovazzi e Gigi D’Alessio. Una fila di artisti sulla quale adesso anche il Fisco ha acceso un faro.