Mai così tanti e mai così anziani. È il profilo dei lavoratori italiani che emerge dal rapporto ‘Il senso del lavoro nella comunità produttiva e urbana di Bologna’, realizzato dal Censis con la collaborazione di Philip Morris. A novembre 2023 in Italia si contavano 23,7 milioni di occupati, il livello più alto mai registrato. D’altra parte, però, nel giro di dieci anni – fra il 2012 e il 2022 – la base occupazionale formata da giovani con un’età compresa fra i 15 e i 34 anni si è ridotta di circa 360.000 unità, mentre i lavoratori con almeno 50 anni di età sono aumentati di 2,7 milioni.
Mai così tanti e mai così anziani. È il profilo dei lavoratori italiani che emerge dal rapporto realizzato dal Censis con la collaborazione di Philip Morris
Inoltre, la mancata partecipazione al mercato del lavoro conta oggi 12 milioni e 434.000 persone (quasi otto milioni sono donne) che, pur essendo in età lavorativa, non lavorano e non sono alla ricerca di un lavoro. Quasi dieci italiani su cento dichiarano di non partecipare al mercato del lavoro perché scoraggiati dagli esiti negativi della ricerca di un lavoro (prevalentemente donne). I tre quarti degli italiani (il 76,1%) condividono l’affermazione secondo la quale in Italia il lavoro c’è, ma si tratta di un lavoro poco qualificato e sottopagato.
Fra chi è oggi alla ricerca di un nuovo lavoro, il 36,2% indica come motivazione principale quella di ottenere un guadagno più elevato rispetto a quello corrente; il 36,1% afferma invece che la ricerca di un nuovo lavoro è stimolata dalla necessità di vedere riconosciuto il livello di competenze acquisito. “Ciò che mi fa veramente arrabbiare è il fatto che in questo momento per il trimestre gennaio-marzo 2024 abbiamo una previsione di una richiesta di lavoratori pari a 1,4 milioni di persone: però nel contempo abbiamo tanti giovani che non studiano, non si formano e non cercano lavoro. Avere giovani che oggi non giocano la partita è una cosa che non possiamo permetterci”, ha detto la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone.
Secondo Calderone c’è molta richiesta di manodopera e poca disponibilità. Ma tace sul flop della formazione
“La ministra Calderone non deve ‘arrabbiarsi’ perché, a suo dire, i giovani non cercano lavoro. Se il 43% degli under 35 percepisce uno stipendio mensile inferiore ai 1.000 euro, e il 33% ne ha uno compreso fra 1.000 e 1.500 euro, significa che invece di andare in giro a parlare come se fosse un’opinionista deve mettersi a lavorare pancia a terra affinché i nostri ragazzi e ragazze siano pagati di più. A tal proposito, sarebbe servito introdurre un salario minimo legale che, secondo le stime dell’Istat, avrebbe significato un aumento medio delle retribuzioni di quasi il 20% per coloro che prendono meno di 9 euro lordi l’ora”, replica la senatrice del M5S Elisa Pirro.
L’offerta di manodopera è alta e inevasa perché le persone non sono adeguatamente formate
Non solo. Se l’offerta di manodopera è alta e inevasa è perché le persone non sono adeguatamente formate per ricoprire i posti di lavoro richiesti. Si muove su questo tema ancora una volta il M5S. “Mentre il Governo continua a non fornire dati ufficiali sui corsi di formazione attivati per gli ex percettori di Reddito di cittadinanza, apprendiamo dai giornali che ancora poche classi sono partite e che manca un’analisi qualitativa dell’offerta formativa. In pratica, un flop. Non a caso, finora solo in 27mila hanno beneficiato dei 350 euro/mese del Supporto formazione lavoro. Anche in questo caso, non si sa per quanti mesi e se in seguito essi hanno trovato un impiego. Per tale motivo, presenteremo un’interrogazione alla ministra Calderone con cui chiederemo di sapere tutto ciò che finora è stato tenuto nascosto”, annuncia il deputato 5S, Davide Aiello.