ll 23 settembre a New York si consumerà l’ennesimo atto della commedia dell’assurdo. Elon Musk, il miliardario noto per la sua imprevedibilità e le sue posizioni estreme, consegnerà il Global Citizen Award dell’Atlantic Council alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Un’accoppiata che solleva più di un sopracciglio nel panorama politico internazionale.
Come riporta Bloomberg il premio, in passato assegnato a figure come quelle di Volodymyr Zelensky e Janet Yellen, viene ora consegnato da un uomo che ha trasformato Twitter in un far west digitale a una premier nota per le sue posizioni controverse. La scelta di Musk come premiante è un chiaro segnale della direzione che sta prendendo la politica internazionale.
Il premio controverso: quando l’imprevedibilità premia l’ambizione
Ma il vero nodo della questione, come rivela StartMag, si nasconde dietro le quinte. A margine dell’evento, Musk e Meloni hanno in programma un incontro a porte chiuse per discutere di investimenti nei settori spaziale e dell’intelligenza artificiale in Italia. Un’intesa che fa suonare più di un campanello d’allarme.
Il governo Meloni, nel suo disperato tentativo di accreditarsi sulla scena internazionale, sembra aver scelto ancora una volta gli alleati sbagliati. L’accordo tra Telespazio e SpaceX per la commercializzazione dei servizi Starlink in Italia, siglato lo scorso giugno, è solo l’ultimo esempio di questa strategia miope. Come sottolinea StartMag, l’intesa ha ricevuto l’immediato plauso della presidente del Consiglio, apparentemente dimentica dei rischi che comporta legarsi a doppio filo con un imprenditore noto per la sua poca affidabilità.
Dietro queste manovre si muovono figure come Paolo Messa, ex presidente di Leonardo US e attuale fellow dell’Atlantic Council, e Andrea Stroppa, l’autoproclamato “ambasciatore di Musk in Italia”. Una rete di interessi che appare sempre più opaca e potenzialmente dannosa per gli interessi nazionali.
Alleanze pericolose: il prezzo nascosto degli investimenti spaziali
La verità è che Meloni, nel suo desiderio di brillare sulla scena internazionale, sta giocando con il fuoco. Musk non è solo un imprenditore di successo ma un personaggio controverso con un’agenda politica sempre più esplicita. Affidare il futuro delle nostre telecomunicazioni e della nostra presenza nello spazio a un uomo noto per la sua instabilità è un rischio che l’Italia non può permettersi di correre.
Mentre Musk e Meloni si scambiano sorrisi e premi, il paese rischia di diventare terreno di conquista per interessi privati: un’alleanza pericolosa potrebbe costarci cara in termini di sovranità tecnologica e indipendenza decisionale.
Il governo Meloni, attratta dal luccichio degli investimenti promessi e dal glamour mediatico di Musk, sembra ignorare le possibili conseguenze a lungo termine delle sue scelte. In questa partita ad alto rischio la posta in gioco non è solo un premio o un investiment, ma il futuro stesso del paese.
Meloni-Musk: le affinità ideologiche
Durante un evento di Fratelli d’Italia lo scorso dicembre, Musk ha discusso della crisi demografica italiana, esortando la platea con un “Fate figli” che riecheggia le posizioni care al partito della Meloni. Un’affinità ideologica che va ben oltre gli interessi economici.
Ma le criticità non finiscono qui. StartMag riporta che ad aprile Starlink ha denunciato ostacoli da parte di Telecom Italia nell’introduzione di internet veloce nel nostro paese. Una contesa che è finita sul tavolo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sollevando interrogativi sulla capacità del governo di mediare tra interessi nazionali e pressioni di multinazionali straniere.
Bloomberg sottolinea come l’Italia abbia approvato a giugno un nuovo quadro normativo che concede alle aziende spaziali straniere il permesso di operare nel paese. Una mossa che si prevede genererà 7,3 miliardi di euro di investimenti nel settore spaziale entro il 2026. Ma a quale costo per la nostra autonomia strategica?