A pagare le conseguenze della guerra in Ucraina sono in maniera drammatica anche, e soprattutto, i bambini. La metà dei tre milioni di persone costrette a lasciare il Paese sono minori e l’Unicef stima che 55 bambini fuggano dal Paese ogni minuto, cioè quasi un bambino ogni secondo. A lanciare l’allarme è stato il direttore generale dell’Unicef, Catherine Russell.
L’Unicef stima che 55 bambini ucraini fuggano ogni minuto dal Paese colpito dal guerra, cioè quasi un bambino ogni secondo
Niente è al sicuro dagli attacchi e nulla è sacro. Scuole, asili, orfanotrofi, ospedali di maternità, sistemi idrici, centrali elettriche, teatri (leggi l’articolo). Ora ordigni inesplosi e mine disseminano le comunità dove i bambini giocavano e andavano a scuola. Decine di bambini sono stati uccisi e feriti. Al 21 marzo, l’Ohchr poteva verificare 64 bambini vittime e questo numero, argomenta Russell, è destinato a crescere.
All’interno dell’Ucraina, i bambini e le loro famiglie si nascondono negli scantinati e si rifugiano nelle stazioni ferroviarie. Milioni di bambini hanno scarso o nessun accesso all’acqua potabile, o a servizi igienico-sanitari adeguati. Milioni di bambini hanno lasciato la scuola. L’insicurezza alimentare sta crescendo. E può essere anche iniziata la primavera, ma in Ucraina fa ancora molto freddo.
L’Unicef e i suoi partner stanno facendo tutto il possibile per raggiungere i bambini e le loro famiglie nel Paese in guerra. Al 17 marzo erano stati inviati 85 camion che trasportavano 858 tonnellate di aiuti. Fuori dall’Ucraina si impone in maniera drammatica la crisi dei rifugiati e qui ritorniamo all’allarme citato all’inizio con un bambino in fuga ogni secondo.
“Sono stata recentemente nella regione al confine con la Romania, dove quasi mezzo milione di persone – soprattutto donne e bambini – hanno varcato per sfuggire alla violenza. Viaggiano con quasi niente: i bambini con i loro piccoli zaini, le mamme che si trascinano dietro una borsa a rotelle. Alcuni hanno solo i vestiti che indossano”, racconta Russell.
I bambini e le donne che fuggono dalla violenza sono vulnerabili in tanti modi, anche allo sfruttamento e all’abuso. La minaccia della tratta è reale e crescente, specialmente per i piccoli che sono stati separati dalle loro famiglie. L’Unicef e l’Unhcr stanno allestendo spazi sicuri per donne e bambini ai valichi di frontiera e nei centri di accoglienza e transito in tutti i paesi vicini. Questi ‘Blue Dots’ forniscono informazioni, supporto psicosociale e protezione. E, cosa fondamentale lavorano per identificare e proteggere i minori non accompagnati.
La first lady di Kiev si è mobilitata per garantire corridoi umanitari e per evacuare i bambini malati di cancro
Chi si è spesa molto per aiutare i bambini è stata Olena Zelenska, moglie del presidente ucraino. La first lady di Kiev si è mobilitata per garantire corridoi umanitari alla popolazione e anche per evacuare i bambini malati di cancro verso i Paesi occidentali, tra cui la Francia, con l’aiuto di Brigitte Macron, la première dame francese. “Questi ‘convogli della vita’ – ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera – non hanno precedenti. È una vera e propria operazione di salvataggio”.
Per prima cosa, i bambini di diverse zone del Paese, vengono trasportati a Leopoli, al Western Ukrainian Specialized Children’s Medical Centre. Lì vengono visitati, le loro condizioni si stabilizzano, le cartelle cliniche sono ricostruite e tradotte in diverse lingue. In seguito, un hub in Polonia consente ai bambini di ricevere una diagnosi e un supporto medico, ha spiegato. Dopo i giovani pazienti, col sostegno della comunità oncologica internazionale, vengono smistati. Alcuni restano in Polonia, altri vengono mandati in Francia, in Italia, in Germania, negli Usa, in Canada.