In “difesa della democrazia”. Così il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha spiegato nel suo discorso alla nazione la decisione di ritirarsi dalla corsa elle elezioni presidenziali in favore della sua vice, Kamala Harris. “Credo che il mio primato come presidente, la mia leadership nel mondo, la mia visione per il futuro dell’America meritassero tutti un secondo mandato”, ha detto Biden.
Non è mancato un riferimento alla questione dell’età, quando Biden ha detto che è ora di “passare la torcia alle nuove generazioni”. Ciò che conta, a suo giudizio, è evitare il ritorno di Trump alla Casa Bianca, lasciando la partita nelle mani di Harris, definita “esperta, tosta e capace”.
Il passo indietro di Biden nel discorso alla nazione
Eppure niente, ha proseguito il presidente, “può ostacolare il salvataggio della nostra democrazia, inclusa l’ambizione personale”. Biden ha assicurato che manterrà l’impegno di lavorare per fermare la guerra a Gaza e per mantenere il sostegno all’Ucraina.
Il suo passo indietro non viene spiegato da ragioni di salute: “Devo unire il mio partito, è tempo e luogo per voci più giovani”. Con un appello finale rivolto all’America, che “deve scegliere tra speranza e odio”. Intanto, però, lui completerà il suo mandato, occupandosi di questioni estere, ma anche della riduzione dei “costi per le famiglie”, di “libertà personali” e di “diritti civili, dal diritto di voto al diritto di scelta”.
Dall’altra parte non sono mancati gli attacchi al fronte democratico da parte del candidato repubblicano Donald Trump: “Tre giorni fa abbiamo sconfitto il peggior presidente della storia, ha lasciato perché stava perdendo. Ora abbiamo una nuova vittima da battere, la più incompetente vicepresidente della storia”. Trump ha chiuso con i soliti attacchi personali nei confronti di Harris, definita una “bugiarda, peggio di Joe Biden”.