Il decreto sbloccacantieri arriverà ma “non questa settimana”, annuncia il premier Giuseppe Conte. “Non convoco io il Consiglio dei ministri, spero si faccia in fretta”, incalza il vicepremier Matteo Salvini. Parcheggiato il Tav, il tema infrastrutture resta al centro dell’agenda di Governo. Con il leader della Lega che, dopo aver incassato il rinvio dei bandi della velocità Torino-Lione, ora strepita perché si rilanci l’azione dell’esecutivo sulle grandi opere. Il sito sbloccacantieri è già online, martedì Conte e Toninelli hanno iniziato il loro tour dalla Sicilia. E probabilmente già domani, il premier, avvierà un tavolo con le Regioni, i Comuni e l’Ance “per sbloccare le opere ferme in tutta Italia”.
Niente consiglio dei ministri dunque in settimana – quello di oggi dovrebbe essere dedicato alla ratifica di alcuni trattati internazionali – se ne parlerà, presumibilmente, all’inizio della prossima. Forse già lunedì. “Non so perché passiate il vostro tempo a inventarvi riunioni che non esistono. Non ci sono riunioni”, ha assicurato Salvini, lasciando Montecitorio per rientrare al Viminale. Ma la calma di Palazzo Chigi nell’affrontare la questione va stretta alla Lega, con il Capitano che ribadisce di essere pronto. Mentre per il M5S l’incubo è sempre quello della corruzione: quindi sì allo sbloccacantieri e alla modifica del codice degli appalti ma con cautela, per allontanare il più possibile il rischio di problemi.
Salvini, del resto, non ha alcuna intenzione di mollare la presa. E torna alla carica, schiacciando sull’acceleratore: “La parola magica è responsabilità. La corruzione si combatte con la velocità”. In serata, Conte lancia segnali rassicuranti: gli ultimi dettagli del decreto sono “in via di definizione”, domani ci saranno gli incontri “molto importanti” con regioni, enti locali, parti sociali e l’Ance, con cui la sinergia è “fondamentale e necessaria”. Ma soprattutto “siamo determinati a fare presto e bene”.Come, del resto, i suoi alleati di Governo.