Dalla Redazione
La tregua è durata poco. Israele passa alla fase due, pianificata da settimana e lancia l’invasione di Gaza. Le forze di Netanyahu hanno lanciato una vasta operazione di terra all’interno dei Territori. Scopo dell’operazione, come ha riferito un portavoce militare di Tel Aviv “non è quello di rovesciare Hamas” ma di cercare e distruggere le infrastrutture dell’organizzazione palestinese. Così tank e truppe sono penetrate nella Striscia, in particolare nell’area Nord di Gaza. L’invasione ha portato con sé le prime vittime tra le quali ci sarebbe anche un neonato.
Ma l’iniziativa israeliana non ha scoraggiato Hamas che, anzi, afferma: “Aspettavamo con ansia questa operazione di terra” a Gaza “per impartire una lezione a Israele” come hanno detto le Brigate Ezzedin al-Qassam, il braccio armato di Hamas. “L’operazione terrestre a Gaza E un drastico e pericoloso passo, e l’occupazione pagherà un prezzo pesante”.
NON C’E’ STORIA PER LA TREGUA. ISRAELE INVADE GAZA
Di Marco Dettori
Una nuova fase dell’operazione “Margine protettivo” è cominciata. Non c’è spazio per la tregua, e dopo i bombardamenti è l’ora dell’attacco di terra. Le forze israeliane hanno infatti lanciato ieri in serata una vasta operazione di terra all’interno della Striscia di Gaza controllata da Hamas. L’operazione è diretta alla distruzione dei tunnel che consentono ai “terroristi” di infiltrarsi in Israele e portare attacchi. “La nuova fase – ha detto il portavoce militare – segue dieci giorni di attacchi ad Israele via terra, via aria e mare”.
L’attacco
Ci ha pensato poi il premier Netaniahu a ufficializzare tutto: “È cominciata l’invasione di Gaza via terra”. A Gaza è stata tagliata l’elettricità. Alle 21.23 l’esecutivo aveva approvato l’espansione dell’operazione militare Protective Edge. Sono seguiti colpi intensi e in rapida successione di artiglieria, diversi raid aerei e colpi sparati dalla marina israeliana vero il nord della Striscia. Agli israeliani che abitano nell’area di confine con la Striscia è stato ordinato di restare in casa. Già nel pomeriggio l ’ospedale Al-Wafa, a Gaza, dove sono ricoverate 14 persone, alcune in coma o disabili, era’ stato nuovamente bombardato dai carri armati israeliani. Lo ha reso noto il suo direttore, Basman Alashi, precisando che vari infermieri erano rimasti feriti, senza fornire un bilancio preciso. Dall’inizio del conflitto la struttura è stata colpita già più volte. I malati sono stati raggruppati nella sala di ingresso dopo che un razzo aveva colpito uno dei piani. Martedì scorso l’esercito israeliano aveva chiesto di evacuarlo.
La pace tradita
Ieri, alle dieci di mattina precise, con l’inizio di una tregua umanitaria richiesta dall’Onu, centinaia di migliaia di persone eranotornate ad invadere le strade di Gaza, per sfruttare al meglio i 300 minuti a loro disposizione. Ma al termine della tregua i raid israeliani (e i lanci di razzi) sono ripresi con grande intensità. Poi la trattativa andata avanti per ripristinarla è fallita. Per il ministro degli Esteri egiziano Hamas “avrebbe salvato decine di vite” se avesse accettato la tregua.