Nella riunione del 3 marzo, in piena emergenza coronavirus, il Comitato tecnico scientifico (Cts) propose la “zona rossa” per Alzano Lombardo e Nembro, i due comuni della provincia di Bergamo dove i contagi stavano crescendo, ma il governo decise di non farla. Lo si legge nel verbale della riunione reso noto dal consigliere regionale lombardo di Azione, Niccolò Carretta, che il 6 aprile ha fatto una richiesta alla Regione di accesso agli atti, e rilanciato dall’Eco di Bergamo.
Nel documento si legge che l’organismo incaricato di consigliare l’esecutivo di Roma su questioni sanitarie, invitava a “adottare le opportune misure restrittive già adottate nei Comuni della zona rossa anche in questi due comuni, al fine di limitare la diffusione dell’infezione nelle aree contigue”
.”Nel tardo pomeriggio- si legge nel testo – sono giunti dall’ISS i dati relativi al comuni di Alzano Lombardo e Nembro, entrambi situati in provincia di Bergamo, che sono poi esaminati dal Cts. Al proposito è stato sentito per via telefonica l’assessore Gallera ed il DG Caiazzo della Regione Lombardia, che confermano i dati relativi all’aumento nella regione e, in particolare, nei due comuni sopra menzionati”.
I due Comuni, si precisa, “si trovano in stretta prossimità di Bergamo e hanno una popolazione rispettivamente di 13.639 e 11.522 abitanti. Ciascuno dei due paesi ha fatto registrare attualmente oltre venti casi, con molta probabilità ascrivibili ad un’unica catena di trasmissione. Ne risulta, pertanto, che l’R0 è sicuramente superiore a 1, il che costituisce un indicatore di rischio di ulteriore diffusione del contagio”.
Un elemento già noto. Il 2 aprile ne parlò, infatti, il premier Giuseppe Conte al Fatto Quotidiano. “La sera del 3 marzo – aveva ricostruito il presidente del Consiglio – il Comitato tecnico scientifico propone per la prima volta la possibilità di una nuova zona rossa per i comuni di Alzano Lombardo e Nembro. Ormai vi erano chiari segnali di un contagio diffuso in vari altri comuni lombardi, anche a Bergamo, a Cremona, a Brescia. Una situazione ben diversa da quella che ci aveva portato a cinturare i comuni della Bassa Lodigiana e Vo’ Euganeo. Chiedo così agli esperti di formulare un parere più articolato: mi arriva la sera del 5 marzo e conferma l’opportunità di una cintura rossa per Alzano e Nembro. Il 6 marzo, con la Protezione civile, decidiamo di imporre la zona rossa a tutta la Lombardia. Il 7 marzo arriva il decreto”.