Un’esultanza a metà, quella di Luca Pastorino. Il vicepresidente della Camera e deputato di spicco di Leu, vista la crisi politica in cui è sprofondata l’Italia e la confusione post-consultazioni (da oggi fino a martedì il presidente di Montecitorio Roberto Fico dovrà verificare se ci sono i margini di una maggioranza di governo con Pd, Leu, 5 Stelle), preferisce percorrere la strada della pazienza e dell’attesa. “Quel che è certo, ed è un ottimo segno, è che ho visto il nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, molto determinato”.
Un segno positivo?
Assolutamente sì. Non mi era mai capitato in questi anni di vederlo così deciso. È evidente che lui, più di altri politici ha ben compreso l’emergenza che stiamo vivendo. L’ha detto lui stesso, quando ha parlato di emergenza sanitaria, sociale ed economica. E in questa fase la politica non può essere assente.
Anche per questo ha accelerato chiamando Fico e chiedendogli di verificare se ci sono i margini per una maggioranza che è la stessa del governo dimissionario. Abbiamo scherzato?
No, direi assolutamente di no. Si partirà dai contenuti. Questo vuol dire che ad oggi non è poi così certo il nome di Conte come presidente del Consiglio.
Che verrà deciso solo dopo…
Esattamente. Da quelle che sono le mie fonti non mi pare che ad oggi all’interno di Italia Viva ci sia una così ampia disponibilità ad accogliere il nome di Giuseppe Conte. Direi che la situazione resta parecchio confusa. Sarei molto cauto rispetto agli annunci che molti hanno già fatto.
Crede che tutto possa succedere?
Assolutamente sì. Tenga conto che anche sui temi messi sul tavolo, Renzi non è andato per il sottile. Siamo così sicuri che la maggioranza tutta accetterà quelle tematiche poste da Italia viva? Non credo.
Meglio attendere dunque…
Dico solo che la situazione resta vaga. Tutto dipende da cosa emergerà dal confronto delle forze di maggioranza con Roberto Fico. Al momento, le dico, non escludo neanche che alla fine ci sia un ribaltone o una maggioranza alternativa.
Addirittura?
Le faccio un esempio: il centrodestra si è presentato al Quirinale unito. Ma crede che sia realmente tale? Se si dovesse formare un governo di unità nazionale, Forza Italia cosa farebbe? Ecco, diciamo che resto possibilista su tutte le ipotesi. Anche se, sì, si parte ragionando su una possibile nuova alleanza tra le forze di centrosinistra e Movimento cinque stelle.
Mettiamo che si riesca a metter tutti d’accordo all’interno della maggioranza: crede sia necessario un Patto di legislatura?
Assolutamente sì. Anche per questo credo che dopotutto non si sia scherzato. Bisogna precisare che centrale deve essere il Recovery Plan. Per il resto, sui temi di cui parla Italia viva, dalla scuola al lavoro, dire che nei mesi scorsi non ci sia stata discussione è una non-verità. Ma anche sullo stesso Recovery Plan…
In che senso?
Inizialmente anche per noi c’erano dei buchi e il piano era un po’ povero di contenuti e proposte. Poi, però, com’è giusto che sia, è iniziato il lavoro parlamentare e il piano è stato riempito, arricchito e aggiornato, anche con le proposte di Iv. Dire oggi che è vuoto, è falso.
Onorevole, a quanto pare al di là del nome del presidente del Consiglio si ragiona su una maggioranza che tenga dentro anche Renzi. Lei si fida?
Guardi, non impazzisco all’idea. Sono stato chiaro su un punto: l’unico responsabile di questa crisi è Renzi. Però non possiamo meravigliarci: nella storia della nostra Repubblica sono sempre accaduti momenti di “ricatto”. E per il resto, poi, la variabile Renzi è una variabile seriale. Potremmo fare uno studio sulla parabole di Renzi e su quello che ha fatto. Non lo dice Pastorino, ma la storia.
In ogni caso massima prudenza…
Diciamo che non ci meravigliamo più. In questa legislatura ne abbiamo viste di ogni. Non ci dimentichiamo che questa stessa maggioranza è nata dopo il Papeete.
Lei crede sia possibile questa stessa maggioranza, ma senza Conte a tenere insieme tutti?
Guardi, non saprei dare un nome, però potrebbe anche andare così.