Il piano di pace proposto dall’Ucraina, promosso dal presidente Volodymyr Zelensky e presentato agli alleati, compreso il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ha suscitato reazioni contrastanti prima ancora della sua diffusione ufficiale. Secondo alcune fonti del Pentagono, il piano sembra carente di una strategia globale, limitandosi principalmente a chiedere un maggiore invio di armi e l’alleggerimento delle restrizioni sui missili a lungo raggio. Questo approccio, secondo i critici, non rappresenterebbe una vera soluzione per il cessate il fuoco.
Dal canto suo, il Cremlino ha espresso un netto rifiuto nei confronti del piano. Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, ha infatti dichiarato che nessuno dei piani di pace finora proposti ha una base realistica e accettabile per la Russia, definendoli come una serie di ragionamenti privi di sostanza concreta. Il punto centrale di discordia resta la questione territoriale: il piano di Zelensky non prevede alcuna cessione di territorio, mentre Mosca continua a rivendicare l’annessione delle regioni contese del Donbass. La Russia, inoltre, contesta che il piano ucraino non miri realmente a negoziare la pace, bensì a sconfiggere Mosca, costringendola così ad accettare condizioni inaccettabili, come il ritiro dalla Crimea.
A confermare ulteriormente la distanza tra le parti, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, in un’intervista a Newsweek, ha dichiarato che “al momento, il ripristino della pace non è incluso nei piani del nemico”, accusando Zelensky di non aver ritirato il decreto che vieta i negoziati con Mosca. Lavrov ha poi sottolineato che il sostegno militare e finanziario fornito dagli Stati Uniti e dagli alleati della NATO a Kiev sta alimentando la continuazione del conflitto. Ha anche avvertito che l’utilizzo delle armi occidentali per colpire obiettivi in Russia potrebbe portare a gravi conseguenze, aggiungendo che Mosca prenderà le decisioni appropriate sulla base della propria valutazione delle minacce.
Il conflitto in Ucraina si prospetta ancora molto lungo. Dopo le perplessità degli Usa, il Cremlino boccia definitivamente il piano di pace di Zelensky: “Irrealistico e inaccettabile”.
Parallelamente, l’Ucraina accusa la Russia di prepararsi a un conflitto ancora più lungo. Secondo Andriy Kovalenko, capo del Centro per la lotta alla disinformazione presso il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina, il Cremlino avrebbe elaborato un piano di reclutamento militare di tre anni, destinato a mantenere la capacità di condurre operazioni su larga scala con un potenziale di 675mila soldati. Questa strategia, sempre secondo Kiev, indica che la Russia non ha intenzione di fermarsi, ma anzi si prepara a una guerra prolungata.
Intanto, gli scontri continuano senza sosta. Nelle ultime ore, diverse esplosioni sono state registrate in Crimea, dove un attacco con droni ucraini avrebbe colpito una base aerea a Saki, il distretto di Sinferopoli e un deposito di petrolio a Feodosia. La risposta di Mosca non si è fatta attendere, con bombardamenti su larga scala che hanno colpito varie aree dell’Ucraina. Sul fronte orientale, la Russia continua a guadagnare terreno, conquistando il villaggio di Grodovka nella regione di Donetsk, vicino a Pokrovsk, che potrebbe diventare il prossimo obiettivo dell’avanzata russa nelle prossime ore.