Il colosso immobiliare Evergrande chiede la ristrutturazione del debito negli Usa: perché la Cina trema 

Dopo due anni di crisi, il colosso immobiliare cinese Evergrande chiede l'attivazione della protezione dai creditori negli Stati Uniti.

Il colosso immobiliare Evergrande chiede la ristrutturazione del debito negli Usa: perché la Cina trema 

Dopo essere diventato il simbolo della crisi immobiliare della Cina, alla fine ha ha presentato la richiesta di protezione dai creditori in un tribunale di New York. Parliamo di China Evergrande, il promotore immobiliare cinese più indebitato al mondo. 

La società ha invocato il capitolo 15 del codice fallimentare Usa, che permette di avere protezione per le aziende non statunitensi che sono in fase di ristrutturazione. Così i creditori non possono farle causa o bloccare i beni negli Stati Uniti. Non è una bancarotta, precisa la società, ma una ristrutturazione del debito.

Evergrande chiede la ristrutturazione del debito negli Usa: perché la Cina trema 

La società cinese ha chiesto il riconoscimento dei colloqui di ristrutturazione che sono attualmente in corso a Hong Kong, nelle Isole Cayman e nelle Isole Vergini britanniche. L’istanza di Evergrande arriva proprio quando il timore che i problemi del settore immobiliare si possano estendere ad altri settori dell’economia cinese si fa sempre più concreto. La richiesta di attivare il Capitolo 15 arriva mentre sono in corso i progetti di ristrutturazione. 

Evergrande è stato il primo grande gruppo immobiliare a dichiarare problemi finanziari, con un debito per oltre 300 miliardi di dollari. L’istanza è arrivata però a sorpresa dopo l’annuncio del rinvio della riunione dei creditori sulla ristrutturazione del debito offshore al 28 agosto. 

La mossa della società è un’incognita anche dal punto di vista delle relazioni tra Stati Uniti e Cina: i cattivi rapporti tra i due Paesi potrebbero avere conseguenze sulla richiesta del gruppo cinese. Inoltre la più grande incognita riguarda l’economia cinese in generale, già in affanno, per il rischio di un contagio in altri settori.